Approfittando della sospensione per 90 giorni del ban sancito dell’amministrazione Trump nei riguardi di Huawei, la controllata Honor – da Londra – ha ufficializzato i nuovi top gamma Honor 20 ed Honor 20 Pro che vanno ad accompagnare l’Honor 20 Lite, seguendo la scia stilistica di quanto visto con gli Honor View 20, dotati di un microscopico foro (4.5 mm) in alto a sinistra.
I nuovi Honor 20 e Honor 20 Pro condividono l’uso del vetro Gorilla Glass a protezione tanto del frontale quando del retro. Gli angoli, con arrotondamento 3D, contribuiscono ad una comoda impugnatura del telaio che perde il jack da 3.5 mm (adattatore incluso in confezione) mentre, di lato a destra, è presente un pulsante d’accensione zigrinato che fa anche da veloce (0.3 secondi) scanner biometrico, o da tasto multi-funzione (per richiamare Assistant, interpellare un contatto, scattare foto, etc).
Tra gli altri elementi comuni è presente il display, un LCD IPS da 6.26 pollici con 2340 x 1080 pixel di risoluzione e 412 PPI di densità cromatica estesi sul 91.6% del frontale (body-to-screen), e la selfiecamera, da 32 megapixel (f/2.0, con video a 1080p): sul retro, è presente un’innovativa Pro Grand Quad Camera a forma di L che, però, diverge nella costituzione tra modello standard e modello Pro.
Nell’Honor 20 standard, con facoltà di girare video sino al 4K mutuata dal fratello maggiore, il sensore ultra grandangolare (117°) da 16 megapixel (f/2.2) è abbinato ad un modulo standard Sony IMX586 da 48 megapixel (f/1.8, stabilizzazione dell’immagine via AI), ed a due sensori da 2 megapixel, di cui uno (f/2.4 per la profondità) ed uno (f/2.4) per ottenere le macro.
Nell’Honor 20 Pro, invece, fatto salvo il medesimi sensori destinati all’ultragrandangolo (16 megapixel) ed alle macro (2 megapixel), il modulo Sony da 48 megapixel è stato migliorato (f/1.4, stabilizzazione ibrida, ottica e via intelligenza artificiale), mentre quello per la profondità è qui sostituito da un sensore telescopico (dal 3x loseless al 30x digitale passando per il 5x ibrido) da 8 megapixel (f/2.4, con stabilizzazione ottica e messa a fuoco via rilevamento fasico).
In ambedue i modelli è presente una Ultra clarity mode per visualizzare dettagli nitidi anche con lo zoom al massimo, ed una Super Night Mode AIS che – mediante l’intelligenza artificiale della dual NPU – fonde 16 foto con esposizioni diverse in una sola. A completare un’esperienza multimediale di fascia premium interviene anche il fattore sonoro, con due microfoni con cancellazione del rumore, ed un’emissione immersiva grazie al Virtual Surround 9.1.
Dal punto di vista delle specifiche computazionali, presenti le ottimizzazioni per il gaming (GPU Turbo 3.0) a fianco del processore Kirin 980, l’Honor 20 sarà presente nel solo allestimento con 6 GB di RAM e 128 GB (UFS 2.1) di storage, mentre l’Honor 20 Pro, che potrà contare anche su un meccanismo di dissipazione termica a grafene, eleverà la RAM a 8 GB, e lo storage – sempre non espandibile – a 256 GB.
In conseguenza delle diverse esigenze energetiche, la microUSB 2.0 caricherà rapidamente (il 50% in mezzora) a 22.5W una batteria da 3.750 mAh nel primo modello, e da 4.000 mah nel Pro, ottenendo le dovute ottimizzazioni nell’uso dalla più scorrevole Magic UI 2.1 basata su Android Pie 9.0.
Sostanzialmente, una giornata piena di uso intenso si può ottenere anche facendo ricorso a tutte le connettività di bordo che, nell’Honor e Honor 20 Pro (con infrarossi), contano il Dual SIM con 4G su ambedue le schedine, il Wi-Fi n con antenne MIMO, il Bluetooth 5.0, il GPS (A-GPS, BeiDou, Glonass, Galileo, QZSS), e l’NFC.
Allestito nelle colorazioni Midnight Black e Sapphire Blue, l’Honor 20 (73.97 x 154.25 x 7.87 mm, per 174 grammi) sarà in vendita a 499 euro da Giugno, mentre l’Honor 20 Pro (73.97 x 154.6 x 8.44 mm, per 182 grammi), allestito nelle colorazioni Phantom Black e Phantom Blue (con il processo assemblativo 3D Triple Mesh in cui 3 livelli sono giustapposti per creare il senso di profondità, e riflettere la luce in modo differente) arriverà a Luglio prezzato a 599 euro.