Google Pixel: per via del riscaldamento, i clienti li restituiscono

Google Pixel deve affrontare crescenti critiche per i surriscaldamenti causati dai chip Tensor, con un aumento dei resi degli utenti insoddisfatti. Nuovi aggiornamenti sono attesi per migliorare la gestione termica.

Google Pixel: per via del riscaldamento, i clienti li restituiscono

Il Google Pixel, uno smartphone sempre apprezzato per le sue avanzate capacità di intelligenza artificiale, sta affrontando una serie di critiche riguardo ai suoi chip Tensor, in particolare per problemi legati al surriscaldamento e alla durata della batteria. Secondo documenti trapelati, Google è consapevole di queste problematiche che, in alcuni casi, hanno spinto gli utenti a restituire i dispositivi. Le lamentele, in particolare per i modelli Pixel 6 e Pixel 7, hanno evidenziato che il 28% dei reclami è proprio attribuibile al surriscaldamento.

I dispositivi Google Pixel, alimentati dai chip Tensor sviluppati internamente, sono stati progettati per offrire prestazioni elevate soprattutto per quanto riguarda l’elaborazione delle immagini e le funzioni AI. Tuttavia, queste prestazioni avanzate richiedono una grande quantità di energia e, di conseguenza, generano calore. Questa caratteristica, unita a un’inefficienza nella gestione termica, ha portato alcuni utenti a sperimentare temperature elevate durante l’uso intensivo del dispositivo. 

Per affrontare questo problema, Google sta già lavorando alla nuova generazione di chip Tensor. Il prossimo modello, il Tensor G6, noto con il nome in codice “Malibu”, integrerà una tecnologia denominata “Cinematic Rendering Engine“. Questo sistema è stato progettato per ridurre il consumo energetico durante l’uso di specifiche funzioni, come la registrazione video con effetti di sfocatura, che abbatterà del 40% il calore generato. Questo intervento mira a migliorare l’esperienza degli utenti nelle attività più intensive, diminuendo al contempo il rischio di surriscaldamento. 

La durata della batteria è un altro aspetto critico per gli utenti dei dispositivi Pixel, con meno dell’86% degli utenti dei Pixel 6 e 7 che riescono a utilizzare il telefono per un’intera giornata con una sola carica. Questo problema è in parte dovuto al surriscaldamento, che porta a un consumo accelerato della batteria. Google sta ora concentrandosi sulla durata della batteria per i futuri modelli Pixel, senza però aver ancora rilasciato dettagli specifici sui miglioramenti previsti. 

 I piani di Google prevedono importanti miglioramenti nei suoi prossimi chip, che saranno realizzati con l’avanzata tecnologia a 3 nanometri di TSMC, rendendo i Tensor G6 più efficienti in termini di prestazioni e gestione del calore. Questo cambiamento rappresenta un passo significativo per Google, che si allontana dalla collaborazione con Samsung, suo partner precedente per la produzione dei chip Tensor, e punta invece a soluzioni autonome con un nuovo partner. Le dimensioni ridotte del G6, insieme all’eliminazione di alcuni elementi come un core del DSP e la riduzione della cache, permetteranno di migliorare il rapporto tra prestazioni e consumo energetico, un aspetto cruciale per limitare i problemi di surriscaldamento.

 Dal lato della CPU, il Tensor G6 potrebbe integrare un singolo core Cortex-X930 e sei core Cortex-A730, senza includere i più piccoli core Cortex-A5xx per semplificare la struttura del chip. Questo cambiamento potrebbe influire sulle prestazioni, ma sembra che Google punti a un bilanciamento tra potenza e gestione del calore, piuttosto che a un salto significativo in termini di velocità.

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