“Riserva Italia”: qualche dettaglio in più sull’affare scuola-lavoro a conduzione tedesca

Qualche dettaglio in più sulla trasformazione del Sud Europa in riserva di manodopera migrante.

“Riserva Italia”: qualche dettaglio in più sull’affare scuola-lavoro a conduzione tedesca

Avevamo coniato il termine “riserva Italia”, predendo spunto da un interessante articolo di Paolo Damanti su Orizzonte scuola.it.

Ci racconta Damanti che nel 2012 l’emigrazione verso la Germania è aumentata, soprattutto, guardacaso, dai paesi del Sud.

Proviamo a speculare un po’.

La Germania si avvantaggia dall’adozione di una moneta, l’Euro, che praticamente è il marco.

La sua economia rinvigorisce, quanto appassiscono quelle del sud dell’Eurozona.

L’austerità imposta dall Troika (consolidamento fiscale alla tedesca) impoverisce ulteriormente i paesi in crisi (e impone precarizzazioni, disoccupazione, abbassamento del costo del lavoro…)  il cui sistema scolastico, specie in Italia, continua a formare lavoratori a vario grado di specializzazione che non potranno trovare lavoro tutti in Italia.

Il vantaggio economico accumulato apre spazi per lo sfruttamento di manodopera più o meno specializzata, formata all’estero (da altre economie) disposta facilmente ad emigrare per lavorare.

Ampie disponibilità economiche, più ampie di quelle degli altri paesi permettono alla Germania di finanziare progetti all’estero il cui obiettivo è di reperire lavoratori a buon marcato. Il Sud diventa riserva.

E’ l’Europa della solidarietà, della pace e della serena integrazione tra i popoli.

E’ l’Europa Nobel.

Così nel 2012 in germania sono arrivati 20.000 giovani spagnoli (il triplo rispetto al 2008), 34.000 greci, 11.ooo portoghesi e 42.000 italiani.

42.000 italiani.

Saluti dalla riserva.

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