Lo abbiamo più volte ribadito che il futuro della tecnologia mobile è destinata ad essere relegata ad un polso grazie agli smartwatch e lo hanno capito bene i big del settore come LG, Samsung, Apple e Motorola che si sono subito date da fare per immettere il loro smartwatch sul mercato, fra i quali spicca senza alcun dubbio quello della Mela morsicata per via delle scottanti dichiarazioni rilasciate dal CEO di Cupertino, il quale ritiene che il suo wearable device sarà l’unico in grado di rivoluzionare la vita degli utenti.
Gossip tecnologico a parte, la guerra è appena iniziata ed in questo comparto oltre alle aziende produttrici di smartphone e device tecnologici stanno facendo la loro comparsa anche storici brand dell’orologeria ed ovviamente fra questi non poteva assolutamente mancare la Swatch, il marchio svizzero che ha dettato per diversi anni la moda al polso di milioni di ragazzi e ragazze.
Per mantenere alto il livello di attenzione sull’azienda e non restare fuori dal mercato che si sta evolvendo sempre più a favore di processori ed a scapito di rubini ed ingranaggi, la casa svizzera ha deciso di fare un passo importante, presentando il suo primo smartwatch che promette di dare davvero del filo da torcere all’Apple Watch, al Samsung Gear S ma anche al Moto 360 o ai vari smartwatch di casa LG.
Entro maggio dovrebbero essere, dunque, disponibili, i primi modelli di smartwatch firmato Swatch, che in realtà preferisce definire il proprio device non come uno smartphone da polso ma come un orologio intelligente. Queste le parole del co-fondatore Nick Hayek “non sarà un telefono cellulare da polso. Questo lasciamo che siano gli altri a farlo”.
Una affermazione che suona quasi come una critica ma che ha un messaggio preciso. Lo smartwatch di Swatch sarà, infatti, un’evoluzione elettronica degli orologi attualmente in commercio che si fregeranno, fra le altre cose, di connessioni Bluetooth per la ricezioni di avvisi e notifiche dello smartphone e NFC per future applicazioni legate al pagamento contactless.
Non resta, dunque, che attendere la commercializzazione per scoprire qualche caratteristica in più e se realmente può porsi come valida alternativa agli smartwatch più potenti che abbiamo conosciuto fino ad oggi.