Sonos annuncia la soundbar economica Ray e l’assistente vocale Sonos Voice Contro

All'interessante evento organizzato a New York Sonos ha presentato molte delle novità trapelate nei giorni scorsi, tra cui la soundbar Sonos Ray e il suo primo assistente vocale, Sonos Voice Control.

Sonos annuncia la soundbar economica Ray e l’assistente vocale Sonos Voice Contro

Nei giorni scorsi un maxi leak confermò l’arrivo di diverse novità da parte del brand californiano Sonos che – in effetti – nelle scorse ore ha tenuto un evento in quel di New York, nel corso del quale ha presentato alla stampa diverse novità, tra cui nuovi colori per un prodotto già noto, una nuova soundbar e anche un assistente vocale.

Messa da pare la novità minore, ovvero l’arrivo dello speaker portable Sonos Roam anche nelle colorazioni blu Wave, rosso Sunset e verde Olive. Sonos ha svelato la prima “bomba” della giornata, ovvero la sua intenzione di abbassare, a livello di prezzo, il punto d’ingresso nel suo bouquet di prodotti, ruolo in precedenza rivestito dalla soundbar Sonos Beam, prezzata a 499 euro. Con l’arrivo della nuova soundbar Sonos Ray, in vendita dal 7 Giugno nelle colorazioni bianco e nero opaco, sarà possibile entrare nell’ecosistema Sonos al prezzo di 299 euro.

La soundbar in questione (559 x 95 x 71 mm per 1.95 kg) ha una forma ellissoidale allungata, con i pulsanti touch nella parte posteriore e, davanti, un ricevitore a infrarossi, in modo da poterla controllare con un comune telecomando compatibile: facile da collocarsi sotto una TV dal grande schermo, ma usabile anche per costituire un piccolo home theatre, magari in tandem con un paio di speaker Sonos One collegati in wireless, la soundbar Ray di Sonos riesce ad attrezzarsi bene nonostante un volume di soli 3 litri e mezzo

Al suo interno, infatti, trovano spazio, presieduti da amplificatori di classe D, 4 driver, tra cui due midrange verso l’interno e, verso l’esterno, due tweeter che, grazie a guide d’onda bidirezionali, sparano il suono un poco frontalmente ma anche lateralmente, tal che col fenomeno della riflessione del suono sulle pareti si riesca ad avere un palcoscenico sonoro abbastanza avvolgente e non un suono schiacciato sul davanti. Via app S2 è poi possibile regolare il volume ed equalizzare ad esempio bassi o acuti, mentre con Night Sound si evita di disturbare i vicini abbassando i toni forti in favore di quelli deboli quand’è sera, e con il miglioramento del parlato diventa più facile seguire i dialoghi senza alterare il volume complessivo. Non mancano neppure la funzione di calibrazione ambientale Trueplay (si usa il microfono di un iPhone per captare le specificità di una stanza in modo che lo speaker adegui l’emissione), la compatibilità con l’ecosistema Sonos, e il supporto verso AirPlay 2 di Apple, magari per collegare una Apple TV.

Tra le connettività, figurano il Wi-Fi n a banda unica 2.4, e una RJ45 per l’Ethernet. Tra le rinunce attuate per abbassare il prezzo, vi è l’assenza di microfoni integrati e, sul retro, di una HDMI che rende impossibile collegarvi una consolle recente ma anche sfruttare il CEC per controllare il tutto col telecomando della TV o avvalersi del Dolby Atmos. In compenso, per una compatibile anche con le TV più vecchie, vi è l’ingresso ottico, con supporto alle codifiche PCM, Dolby Digital, e DTS Digital Surround

L’altra grande novità dell’evento è stata rappresentata dall’introduzione dell’assistente Sonos Voice Control, in arrivo partendo dagli USA, in inglese, il 1° Giugno, con la voce del doppiatore Giancarlo Esposito di Breaking Bad: nello specifico, tale concierge digitale, che coesiste sui dispositivi compatibili dotati di microfono con Assistant e Alexa, è un mero supporto casalingo all’ascolto della propria musica sull’home theatre di cui si dispone.

Rispetto ai colleghi generalisti, cui si può chiedere anche le notizie e il meteo, in questo caso Sonos si è focalizzata su pochi compiti legati alla riproduzione audio, come raggruppare più stanze o dispositivi di riproduzione assieme, o l’eseguire un dato brano pescato da alcuni servizi di streaming (es. Sonos Radio, Pandora, Amazon Music, Deezer e Apple Music, con altri servizi previsti più avanti) per lanciarlo in riproduzione su un dato dispositivo, senza contare i classici controlli base sulla riproduzione (es. volume, salto di traccia, pausa, etc), senza che si invii alcunché ai server di Sonos per l’interpretazione e che dagli stessi torni qualcosa, visto che tutte le elaborazioni che servono vengono svolte dall’intelligenza artificiale in locale

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