Oggi giorno siamo così circondati dalla tecnologia da darla un po’ troppo per scontata. Tuttavia, intorno agli anni ’60 nessuna delle tecnologie attuali era stata già creata e, ciò nonostante, 3 ingegneri della AT&T previdero gran parte dei device e delle prassi Hi-Tech delle quali ci avvaliamo proprio oggi. Scopriamo di cosa si tratta.
La storia in questione non ha a che fare con le previsioni di Nostradamus ma si basa su analisi fatte da esperti tecnici. Nel 1962, 3 ingegneri della compagnia telefonica American Telephone and Telegraph Company (AT&T) concessero un’intervista alla trasmissione Dimension della CBS: le previsioni furono a tal punto avveniristiche vennero riportate anche in Italia dal giornale Trapani Nuova.
Cos’avevano previsto J.H. Felker, C.M. Mapes e il dr. H.M. Boettinger (questi i nomi dei 3 tecnici)? Tra le prime cose, si era previsto che i cavi telefonici entro breve avrebbero veicolato più dati che conversazioni: il sorpasso sarebbe avvenuto già nel 1975.
Da quel momento, l’uomo d’affari avrebbe potuto leggere a casa la copia telematica dei quotidiani ed evitarsi il traffico del pendolarismo convocando una teleconferenza, sempre a casa, sul proprio videofono, un televisore più efficiente ed avanzato di quelli dell’epoca naturalmente connesso alla rete telefonica di cui prima accennato.
Anche la moglie avrebbe avuto qualche vantaggio da tutto ciò. Senza doversi recare nei negozi, a litigar con le altre fanciulle per i saldi, avrebbe potuto vedere sul videofono della cucina le descrizioni che i venditori facevano degli oggetti prima di far partire, sempre da remoto, l’ordinativo di ciò che le occorreva. Una specie di Amazon, insomma.
Ed i pargoli? A loro vantaggio sarebbe arrivata l’educazione con i videofoni che avrebbero consentito di far giungere a casa anche lezioni scolastiche, visite nei musei e ricerche informative. Una via di mezzo tra Wikipedia ed il progetto “Google Cultural Institute”.
La famiglia, nel suo complesso, avrebbe potuto gestire le sue questioni bancarie da casa grazie ad una firma magnetica su assegni digitali: di questi avrebbe preso visione la Banca che avrebbe registrato l’operazione sul conto dell’utente. Vi ricorda l’home banking? Ecco, appunto.
La tecnologia, infine, non sarebbe stata limitata alla sola casa. I dataphone, i telefoni capaci di veicolare 3000 parole al minuto (antenati degli smartphone) sarebbero stati molto diffusi consentendo una comunicazione in mobilità, anche sugli aerei e nelle auto. Curioso a notarsi, nel fare il numero, non occorrerà usare le dita – preconizzavano i 3 ingegneri della AT&T: basterà dettare il numero al data-phone perché quest’ultimo lo converta in impulsi elettronici (e tanti saluti a Siri, Cortana e Google Now).
Qualora pensiate all’ennesimo Pesce d’Aprile, potrete leggere voi stessi le dichiarazioni dei 3 esperti sul numero originale dell’epoca di Trapani Nostra, reperibile sull’archivio online del quotidiano in questione.