In un mondo hi-tech che procede a passo spedito verso la realtà aumentata, vedi gli Hololens di Microsoft (ormai pronti per l’Italia), e la piattaforma ARKit del nuovo iPhone X di Apple, la taiwanese HTC ha deciso di andare controcorrente, annunciando – dopo alcune indiscrezioni del mese scorso – un nuovo visore per la realtà virtuale, l’HTC Vive Focus, senza fili e del tutto standalone.
L’annuncio in questione, in barba alle divergenze politiche in corso, è avvenuto non a Taipei, capitale della Cina nazionalista insulare, ma a Pechino, capitale della Cina continentale, nel corso dell’evento “Vive Developer Conference”. Qui, presente sul palco, Alvin Wang Graylin, il responsabile della divisione cinese della realtà virtuale made in HTC, ha annunciato – non propriamente in modo inatteso – un nuovo visore per la realtà virtuale, chiamato HTC Vive Focus che, però, rispetto al Vive normale ed agli Oculus Rift di Facebook, non ha bisogno di collegarsi via cavo ad un computer di fascia alta, avendo una sua unità di calcolo, affidata – per l’occasione – ad un processore Qualcomm Snapdragon 835.
Tale visore HTC Vive Focus, dotato – secondo quanto dichiarato – di un display AMOLED “ad elevata risoluzione“ e di 6 gradi di libertà a favore dell’utente – è privo (anche) dei sensori ambientali per tracciare tutto quel che accade o è presente nello spazio, com’erano ad esempio le “base station”, dei cubetti realizzati da Valve (Steam) per l’HTC Vive che, posti ai lati della stanza, mappavano la realtà fisica della stanza in una sorta di room-scale digitale, monitorandone in tempo reale il contenuto. L’unica cosa che occorre, invece, è un controller wireless, a 3 gradi di libertà, col compito di registrare i movimenti dell’utente, sì da riprodurli nel mondo simulato.
Ovviamente, in un progetto del genere, qual è l’HTC Vive Focus, sono importanti anche sia i contenuti che gli utilizzi previsti. Nel primo ambito, va precisato che tale visore si appoggerà ad una piattaforma contenutistica open specifica per l’Asia, nota come “Vive Wave VR”, alternativa a DayDream, che ospiterà sia le app provenienti dallo store proprietario “VIVEPORT”, che quelle esportate, tramite un rapido porting (meno di una settimana), da DayDream VR o Gear VR, oltre ai giochi realizzati col motore grafico Unity, pubblicabili su Wave VR al prezzo di unico e semplice click.
Dicevamo degli usi del visore standalone HTC Vive Focus: a tal riguardo, il player taiwanese ha spiegato che il suo nuovo visore non sarà destinato ad un uso business o di nicchia, ma guarderà sia al mercato mainstream, che all’utilizzo educational e, a tal proposito, è stato fatto l’esempio di una lezione 2.0 in cui l’insegnante sia munita di un più potente HTC Vive col quale, però, potrebbe condividere quanto vede con i suoi alunni che, presenti in classe (o altrove) sotto l’egida dei rispettivi visori HTC Vive Focus, potrebbero osservare (e manipolare) le stesse cose.
Al momento, oltre all’accenno alle esperienze di visioni collettive, in merito all’HTC Vive Focus, il nuovo visore per la realtà virtuale di HTC, non è stato aggiunto molto altro, né in ambito meramente tecnico, né per quel che concerne la distribuzione, anche se appare chiaro che ci si trovi al cospetto di un prodotto, come accennato, destinato alla sola utenza cinese.