Google continua a trasformare il suo ecosistema, con una serie di novità che spaziano dalla chiusura di un contenzioso fiscale con l’Italia, all’evoluzione delle sue soluzioni AI. Nel frattempo, l’azienda annuncia modifiche nei suoi dispositivi, dalle nuove funzionalità in Google Meet alle modifiche nell’integrazione di Gemini, fino all’arrivo del Google Pixel 9a. E non mancano le sorprese, come la sfida di Murena al dominio di Mountain View con una versione del Pixel Tablet senza servizi Google.
Google chiude il contenzioso fiscale in Italia con un pagamento record
Google ha versato 326 milioni di euro al Fisco italiano per chiudere il contenzioso relativo a una presunta evasione fiscale da 900 milioni di euro tra il 2015 e il 2019. La Procura di Milano, che indagava su Google Ireland Limited, ha richiesto l’archiviazione del procedimento, mettendo fine a un’indagine che ipotizzava l’esistenza di una stabile organizzazione occulta in Italia. Secondo le autorità, l’azienda non avrebbe dichiarato né versato le imposte sui redditi prodotti nel Paese attraverso i suoi server e l’infrastruttura tecnologica utilizzata per la fornitura dei servizi digitali. L’accordo con l’Agenzia delle Entrate conferma la chiusura del caso, in linea con altre intese raggiunte in passato da grandi multinazionali del settore tecnologico.
Google Meet si evolve con Gemini AI: meeting più produttivi e organizzati
Google ha introdotto una nuova funzione per Meet che utilizza l’intelligenza artificiale Gemini per automatizzare la gestione post-riunione. Oltre alla trascrizione automatica, ora il sistema è in grado di creare checklist, assegnare compiti e suggerire scadenze in base alle discussioni avvenute durante il meeting. Questa innovazione migliora l’efficienza delle riunioni aziendali, semplificando il follow-up e riducendo il rischio di dimenticare attività importanti.
Le prime prove effettuate da The Verge evidenziano una buona accuratezza nella trascrizione e nell’assegnazione delle attività, anche se con qualche limite nella comprensione del contesto più complesso. Google sta rilasciando la funzione gradualmente per garantire un’esperienza utente stabile e affidabile.
Gemini Live: conversazioni sempre più naturali con l’IA di Google
Oltre agli aggiornamenti per Meet, Google sta perfezionando il suo assistente Gemini Live, migliorandone le capacità di conversazione naturale. Grazie a un’ottimizzazione avanzata, l’interazione con Gemini è diventata più fluida e dinamica, avvicinandosi all’esperienza offerta dai competitor come ChatGPT . Questo aggiornamento è pensato per rendere più naturale e coinvolgente l’interazione vocale con l’intelligenza artificiale, migliorando il supporto in tempo reale e facilitando la gestione delle attività quotidiane.
Google potenzia Gemini Advanced: nuove funzioni AI in arrivo
Google ha svelato una serie di aggiornamenti per Gemini Advanced, il suo servizio AI premium da 21,99 euro al mese. Tra le novità principali emergono i modelli sperimentali Gemini 2.0 Pro Experimental, che migliora accuratezza e programmazione, e Gemini 2.0 Flash Thinking, capace di mostrare i processi logici alla base delle risposte. Presto arriveranno strumenti avanzati per la creazione di contenuti multimediali, compresi video e audio generati dall’AI. L’introduzione degli Agenti AI, come Project Mariner, segna un importante passo avanti nell’automazione, con possibili integrazioni anche in Google Workspace.
Google cambia rotta su iOS: Gemini rimosso dall’app di ricerca
Gli utenti iOS dovranno scaricare un’app separata per accedere a Gemini AI: Google ha deciso di rimuovere l’integrazione con la sua app principale su iPhone e iPad. La mossa mira a distinguere nettamente l’AI dalla ricerca tradizionale. Contestualmente, Gemini 1.5 Flash e 1.5 Pro vengono dismessi, con Gemini 2.0 Flash che diventa il nuovo standard. La riorganizzazione, pur semplificando la gestione dei modelli, lascia aperti interrogativi sull’accesso alle funzionalità più avanzate, che al momento restano limitate alla versione sperimentale di Gemini 2.0 Pro.
Google rafforza la sicurezza su Android: Chrome bloccherà gli APK sospetti?
Google sta potenziando le misure di sicurezza per proteggere i dispositivi Android da applicazioni potenzialmente pericolose. Oltre al Play Protect, che già analizza le app scaricate dal Play Store, Chrome per Android potrebbe presto includere un sistema di scansione per individuare eventuali minacce negli APK scaricati da fonti esterne. Attualmente in fase di test su Chrome Canary, questa funzionalità potrebbe rappresentare un’importante evoluzione nella protezione degli utenti che installano app al di fuori dello store ufficiale. Se implementata, potrebbe ridurre significativamente i rischi legati ai download non verificati.
Google Pixel 9a: tutto quello che sappiamo sul prossimo mid-range di Big G
Il Google Pixel 9a è sempre più vicino al debutto ufficiale, atteso entro fine marzo. Le indiscrezioni rivelano un design premium con retro in vetro e frame in alluminio, disponibile nelle colorazioni Obsidian, Porcelain, Peony e Iris. Il display OLED da 6,3 pollici avrà una risoluzione di 2424×1080 pixel, refresh rate a 120Hz e una luminosità massima di 2.700 nit.
Sotto la scocca, il Pixel 9a monterà il chipset Tensor G4 con chip di sicurezza Titan M2 e sarà disponibile in due varianti di memoria: 128GB e 256 GB, entrambe con 8 GB di RAM. La batteria da 5.100mAh garantirà un’ottima autonomia e supporterà la ricarica wireless.Il comparto fotografico includerà una fotocamera frontale da 13 megapixel e due posteriori: una principale da 48 megapixel e una ultra grandangolare da 13 megapixel, con il supporto dell’intelligenza artificiale per migliorare la qualità degli scatti. Il Pixel 9a sarà commercializzato in Europa a partire da 499€ per la versione 128 GB e 599€ per quella da 256 GB.
Murena sfida Google: il Pixel Tablet senza servizi di Mountain View
Murena, la startup francese impegnata a offrire dispositivi Android rispettosi della privacy (come il Murena One), ha ampliato il suo catalogo con una versione del Google Pixel Tablet priva di qualsiasi servizio di Google. Questa variante, basata sul sistema operativo open-source /e/OS, offre un’alternativa per chi desidera un’esperienza mobile senza il tracciamento costante tipico dell’ecosistema di Mountain View. L’hardware rimane invariato, con il display LCD da 10,95 pollici, il chip Google Tensor G2 e un’ottima autonomia, ma al posto del Play Store c’è App Lounge, che consente di scaricare app in modo anonimo. Murena integra anche un servizio di cloud storage e app di produttività, cercando di creare un ecosistema indipendente e attento alla protezione dei dati personali. Sebbene iniziative di questo tipo restino di nicchia, il crescente dibattito sulla privacy digitale potrebbe dare nuova linfa a progetti come questo, rendendoli sempre più rilevanti nel mercato globale.