Google, Apple e Samsung ridisegnano il futuro tech: tra IA, sicurezza e realtà mista

Le tre grandi del settore tecnologico si muovono in direzioni diverse ma complementari, con Google sempre più focalizzata sull’intelligenza artificiale, Apple impegnata a rafforzare sicurezza e connettività, e Samsung pronta a rivoluzionare il mondo XR.

Google, Apple e Samsung ridisegnano il futuro tech: tra IA, sicurezza e realtà mista

Negli ultimi giorni Google, Apple e Samsung hanno catalizzato l’attenzione del mondo tech con una serie di novità significative che delineano il futuro dei rispettivi ecosistemi. Google continua a spingere sull’integrazione dell’intelligenza artificiale con Gemini, sempre più presente nei suoi servizi, da Maps a Documenti. Apple, invece, rafforza la sua offerta con aggiornamenti mirati alla sicurezza, alla connettività satellitare e con nuove sperimentazioni nel campo dei dispositivi pieghevoli. Samsung, infine, si prepara a un 2026 cruciale, tra il debutto del visore XR e ulteriori evoluzioni della gamma Galaxy, confermando la sua posizione di leader nell’innovazione hardware e nelle esperienze immersive.

Mondo Apple

SOS via satellite pronto per il Messico: Apple estende la copertura entro fine 2025

Apple ha confermato che entro la fine del 2025 la funzione SOS emergenze via satellite sarà attiva in Messico, permettendo agli utenti di iPhone 14 e successivi e Apple Watch Ultra 3 di inviare messaggi ai servizi di emergenza e ai contatti designati anche senza copertura cellulare o Wi-Fi. Questa estensione completa le funzionalità satellitari già disponibili nel Paese, come Dov’è e Messaggi, offrendo un ulteriore livello di sicurezza per chi vive o visita zone remote. La decisione segue l’esperienza positiva registrata dal lancio della funzione nel 2022, che ha contribuito a salvare numerose vite, e anticipa un futuro in cui la connettività satellitare diventa sempre più accessibile e integrata nell’ecosistema Apple.

Tastiere fisiche su iPhone 17 Pro Max: il ritorno dello stile BlackBerry

Apple iPhone 17 Pro Max è al centro di una curiosa tendenza che riporta alla mente l’epoca d’oro dei BlackBerry. Due aziende, Akko e Clicks, hanno deciso di proporre custodie con tastiera fisica che trasformano il dispositivo di Cupertino in uno smartphone “ibrido”, a metà strada tra il moderno e il nostalgico. Akko debutta in questo segmento con MetaKey, un accessorio QWERTY completo pensato per i modelli iPhone 16 Pro Max e iPhone 17 Pro Max, che si distingue per un prezzo competitivo (circa 74,65 euro con spedizione in Italia) e una cura costruttiva notevole. Realizzata in materiali misti PU e TPU, integra un sistema magnetico per fissaggi rapidi e una connessione plug-and-play tramite USB-C, che consente di alimentare la tastiera e usarla subito senza configurazioni. MetaKey libera interamente il display, offrendo fino al 50% di spazio in più per la produttività. È disponibile in varie tonalità, come Space Black, Sky Blue e Lavender, con tasti retroilluminati e scorciatoie dedicate per la navigazione e la digitazione veloce. Interessante anche il bilanciamento del peso ottenuto grazie a una barra metallica rimovibile da 9 grammi, pensata per migliorare la stabilità in mano. In alternativa, Clicks propone la sua nuova cover-tastiera, più sottile del 40% rispetto alla versione precedente e compatibile con iPhone 17, 17 Pro e 17 Pro Max, oltre che con i Google Pixel. Pur con un costo più elevato (149 euro), il prodotto si rivolge a chi cerca una soluzione premium per scrivere testi lunghi e gestire la produttività in mobilità, senza rinunciare alla qualità costruttiva e all’ergonomia. Entrambe le proposte confermano il ritorno d’interesse verso i dispositivi con tastiera fisica, simbolo di un’era passata ma ancora capace di esercitare fascino in un mercato dominato dai touchscreen.

Apple introduce più libertà di scelta nella gestione dell’audio su iPhone

Con l’arrivo di iOS 26, Apple ha reso possibile disattivare il trasferimento automatico dell’audio tra dispositivi collegati, una funzione che molti utenti attendevano da tempo. In precedenza, ogni volta che l’iPhone si connetteva a un’auto tramite Apple CarPlay o a un altoparlante Bluetooth, l’audio passava in modo automatico dal dispositivo principale — spesso le AirPods — al nuovo canale di riproduzione. Questa automazione, utile per chi viaggia spesso da solo, poteva però risultare scomoda in situazioni più private. Ora, grazie alla nuova opzione “Mantieni l’audio nelle cuffie”, presente nel menu AirPlay e Continuity, è possibile scegliere manualmente se mantenere la riproduzione nelle cuffie o trasferirla a un altro dispositivo. L’impostazione, disattivata per default, consente quindi una gestione più personalizzata e discreta dell’audio, evitando passaggi indesiderati e migliorando l’esperienza d’uso per chi desidera maggiore riservatezza durante l’ascolto.

iPhone pieghevole, Apple punta su titanio e alluminio per un equilibrio tra leggerezza e resistenza

Nuove indiscrezioni suggeriscono che Apple abbia scelto un mix di titanio e alluminio per la realizzazione del telaio del futuro iPhone pieghevole, identificato da molti come iPhone Fold. Secondo l’analista Jeff Pu, la combinazione dei due metalli sarebbe la chiave per garantire robustezza e leggerezza, qualità fondamentali per un dispositivo destinato a un utilizzo dinamico e quotidiano. Questa teoria trova conferme anche nelle previsioni di Ming-Chi Kuo, che in passato aveva ipotizzato l’impiego del titanio per la cerniera e dell’alluminio per la struttura principale, nonché nelle anticipazioni di Mark Gurman di Bloomberg, secondo cui il pieghevole di Apple somiglierebbe a due iPhone Air uniti da una sofisticata cerniera centrale. Il titanio, già protagonista del design dell’iPhone Air, è apprezzato per la sua resistenza e durabilità, mentre l’alluminio offre leggerezza e una gestione ottimale del calore. La combinazione dei due materiali rappresenterebbe un compromesso ideale per affrontare la sfida ingegneristica del primo iPhone pieghevole, il cui debutto si preannuncia come una delle innovazioni più attese del 2026.

Apple pronta a scendere in pista con la Formula 1 su TV Plus

L’interesse di Apple per la Formula 1 non è una novità, ma stavolta sembra davvero vicina al traguardo. Secondo le ultime indiscrezioni, l’azienda di Cupertino starebbe definendo un accordo per trasmettere in esclusiva i Gran Premi negli Stati Uniti tramite la piattaforma Apple TV Plus, con un annuncio previsto tra il 17 e il 19 ottobre durante il weekend del GP di Austin. L’intesa, che coprirebbe almeno la stagione 2026, rappresenterebbe un investimento importante per Apple, disposta a mettere sul tavolo circa 140 milioni di dollari all’anno, ben oltre i 90 milioni attualmente versati da ESPN. Il nodo principale resterebbe la richiesta di esclusività, poiché Liberty Media – proprietaria della Formula 1 – teme di dover rinunciare ai ricavi generati dal proprio servizio F1 TV. Tuttavia, la prospettiva di una partnership con Apple potrebbe portare la massima categoria del motorsport a una nuova platea globale, integrando il fascino delle corse con l’ecosistema digitale di Cupertino. Un passaggio che, se confermato, segnerebbe una svolta nel modo in cui gli appassionati americani vivranno la Formula 1, rafforzando al contempo la posizione di Apple nel panorama dell’intrattenimento sportivo in streaming.

Mondo Samsung

Galaxy Z Trifold: tre batterie per superare i 5.000 mAh

Samsung potrebbe rivoluzionare i pieghevoli con il Galaxy Z Trifold, il primo modello del brand a superare i 5.000 mAh grazie a una struttura a tre facce con doppia cerniera che ospita tre batterie collegate in parallelo. Il brevetto depositato nel 2024, recentemente pubblicato in Corea del Sud, mostra le tre celle con spessori differenti (T1, T2 e T3) e una progettazione delle cerniere studiata per garantire robustezza e flessibilità, oltre a un modulo fotografico posteriore con tre fotocamere principali in linea con i precedenti Galaxy Z Fold. La disposizione interna consente di massimizzare lo spazio disponibile e aumentare l’autonomia senza sacrificare il design compatto ed elegante del pieghevole, ma resta da vedere se la versione commerciale seguirà fedelmente il brevetto o subirà modifiche per ottimizzare ulteriormente estetica e funzionalità.

Samsung mostra la sua visione “AI for All” all’India Mobile Congress 2025

Samsung ha presentato all’India Mobile Congress 2025 la visione “AI for All”, puntando sull’integrazione dell’intelligenza artificiale in smartphone, TV, indossabili ed elettrodomestici tramite l’app SmartThings, con cinque demo zone dedicate a produttività, smart city, casa connessa, educazione e reti 5G. L’AI Home mira a rendere i dispositivi più intelligenti e interconnessi, mentre l’iniziativa “AI for Education” supporta lo sviluppo di competenze digitali in India. Tra i visitatori del booth vi erano rappresentanti governativi e JB Park, CEO di Samsung Southwest Asia, che ha sottolineato come l’obiettivo sia offrire tecnologia inclusiva e sostenibile, migliorando la vita delle persone e favorendo nuove opportunità grazie all’intelligenza artificiale.

Galaxy XR prende forma: design definito, interfaccia One UI XR e potenza da record

Il futuro visore Galaxy XR di Samsung si mostra in una serie di immagini che svelano praticamente ogni dettaglio del dispositivo, dalle linee estetiche all’interfaccia dedicata. Le foto pubblicate da Android Headlines confermano un design curato e leggero, con un peso di circa 545 grammi e una struttura ricca di sensori per il tracciamento di mani e occhi, a garanzia di un’interazione precisa e immersiva. All’interno trovano posto due display micro-OLED 4K da 4.032 pixel per pollice, capaci di offrire una definizione visiva senza precedenti. A muovere il tutto ci sarà il chipset Snapdragon XR2 Plus Gen 2 di Qualcomm, ottimizzato per la realtà mista e dotato di una GPU in grado di gestire flussi grafici ad altissima risoluzione. La nuova interfaccia One UI XR, semplice e intuitiva, mostrerà un launcher con app popolari come YouTube, Maps, Netflix e Google Chrome, oltre a un menu superiore che integra l’assistente Gemini. I primi controller inclusi offriranno comandi analogici e pulsanti fisici, mentre l’autonomia dovrebbe attestarsi intorno alle due ore e mezza in riproduzione video. Secondo le indiscrezioni, la presentazione ufficiale del Galaxy XR sarebbe ormai imminente, segnando l’ingresso di Samsung in una nuova era di esperienze immersive.

Mondo Google

Google TV testa l’avviso “Stai ancora guardando?” ispirato a Netflix

Google sembra pronta a introdurre una funzione già nota agli utenti Netflix: l’avvisoStai ancora guardando?”, che interrompe automaticamente la riproduzione dopo un periodo di inattività. Secondo recenti leak, questa novità potrebbe arrivare presto su dispositivi come Google TV Streamer e i vecchi Chromecast. L’indizio è stato trovato analizzando il codice dell’app Google TV Home, versione 1.0.815784074-735113, dove sono presenti stringhe che indicano l’apparizione di un messaggio quando non ci sono interazioni con il telecomando per un certo periodo. Come su Netflix, l’utente potrà scegliere di continuare a guardare; in caso contrario, il contenuto verrà messo in pausa automaticamente. Non sono ancora noti i tempi esatti per la comparsa dell’avviso, ma la presenza del termine “canale” nel codice suggerisce che inizialmente la funzione potrebbe essere limitata alla trasmissione di canali in diretta, lasciando spazio a futuri aggiornamenti e ampliamenti delle funzionalità.

Google non correggerà “ASCII smuggling” su Gemini, dubbi sulla sicurezza dell’AI

Google ha deciso di non intervenire su una vulnerabilità nota nel modello Gemini, denominata “ASCII smuggling”, che permette di inserire caratteri invisibili ma interpretabili dall’AI, influenzando il comportamento del sistema. Secondo l’azienda, si tratta di un problema di “ingegneria sociale”, quindi la responsabilità ricadrebbe sull’utente e non sul design del modello. La scoperta, opera del ricercatore Viktor Markopoulos di FireTail, ha evidenziato come testi apparentemente innocui possano contenere simboli nascosti capaci di alterare risposte, modificare dettagli o riscrivere informazioni. A differenza di altri sistemi come ChatGPT o Claude, Gemini non blocca né sanifica questi input, esponendo potenziali rischi soprattutto quando integrato in servizi sensibili come Gmail, Calendar o Documenti. La scelta di Google solleva interrogativi sull’affidabilità dei modelli AI nella distinzione tra testo visibile e istruzioni nascoste, un aspetto cruciale per la tutela dei dati e la sicurezza degli utenti.

Google difende Gemini: l’azienda chiede di escludere l’AI dalle restrizioni Antitrust negli Stati Uniti

Google sta portando avanti una battaglia cruciale nei tribunali statunitensi per impedire che le nuove regole Antitrust destinate al motore di ricerca vengano estese anche ai suoi servizi di intelligenza artificiale. Dopo la condanna per monopolio nel settore della ricerca online, il colosso di Mountain View vuole assicurarsi la libertà di includere Gemini tra le app preinstallate nei dispositivi Android, sostenendo che l’AI rappresenta un mercato completamente diverso e ancora in fase di sviluppo. Il giudice Amit Mehta, che supervisiona il caso, aveva già manifestato preoccupazioni per le pratiche di preinstallazione, considerate una delle chiavi del dominio di Google nel web, ma l’azienda ribatte che limitare ora l’espansione dell’AI significherebbe frenare l’innovazione in un settore ancora emergente. Mountain View sottolinea inoltre che anche concorrenti come Microsoft stanno integrando soluzioni analoghe, come Copilot, all’interno dei propri ecosistemi software. L’esito della disputa sarà determinante non solo per il futuro di Gemini, ma anche per la definizione dei confini normativi tra motore di ricerca e intelligenza artificiale. Per Google, questa distinzione è vitale: trattare l’AI come una semplice estensione della ricerca potrebbe imporre vincoli che rallenterebbero la competizione e, di conseguenza, l’evoluzione tecnologica nel campo dell’assistenza intelligente.

Gemini Nano disattivato sui Pixel con bootloader sbloccato, Google conferma

Google ha confermato che sbloccare il bootloader dei dispositivi Pixel disattiva tutte le funzioni del modello AI locale Gemini Nano. Questa intelligenza artificiale, integrata tramite l’app AICore, gestisce strumenti di scrittura, sintesi vocale e generazione automatica di testi direttamente sul dispositivo, garantendo velocità e privacy senza dipendere dalla connessione cloud. Gli utenti che avevano già notato malfunzionamenti dopo lo sblocco del bootloader ora hanno conferma ufficiale: le app che utilizzano Gemini Nano non funzioneranno più correttamente su dispositivi modificati, una misura che Google applica probabilmente per proteggere dati, software proprietario e l’integrità del modello AI.

Gemini arriva su Google Documenti per Android: scrittura assistita in arrivo anche su mobile

Dopo mesi di attesa, Google si prepara a portare anche su Android una delle funzioni più apprezzate di Documenti: Aiutami a scrivere”, la modalità potenziata da Gemini che assiste nella redazione di testi con suggerimenti, correzioni e riformulazioni automatiche. Il portale Android Authority ha individuato nel codice dell’ultima versione dell’app (1.25.401.00.90) i primi riferimenti concreti alla novità, inclusa una nuova scorciatoia nella barra degli strumenti. L’icona, rappresentata da una matita affiancata dalla classica scintilla di Gemini, apre una finestra per l’inserimento dei prompt, anche se per ora la funzione non è ancora attiva. È probabile che Google stia testando l’integrazione internamente, in vista di un rilascio più ampio nelle prossime settimane. Come già accade per la versione web, l’uso della funzione potrebbe restare inizialmente riservato agli utenti Workspace e agli abbonati ai piani Google AI, prima di una distribuzione pubblica. L’arrivo dell’assistente su Android rappresenterebbe un passo significativo verso un ecosistema di produttività sempre più basato sull’intelligenza artificiale, in cui la scrittura assistita diventa una risorsa integrata e sempre a portata di mano.

Gemini Enterprise: l’intelligenza artificiale di Google entra nel cuore delle aziende

Con Gemini Enterprise, Google Cloud segna una tappa decisiva nel percorso di integrazione dell’intelligenza artificiale nei processi aziendali. La nuova piattaforma promette di unificare produttività, gestione dei dati e interazione con i clienti in un unico ecosistema aperto e modulare. Basata sui modelli Gemini e sui Tensor Processing Units di nuova generazione, la soluzione consente alle imprese di creare agenti personalizzati, automatizzare i flussi di lavoro e accedere a un’intelligenza diffusa capace di analizzare testi, immagini, video e voce. L’obiettivo di Google è rendere l’AI una presenza naturale nel lavoro quotidiano, potenziando strumenti come Workspace, Meet e Vids e offrendo nuove funzioni di collaborazione multimodale. Con oltre 100.000 partner coinvolti e programmi formativi dedicati, Gemini Enterprise si presenta come una piattaforma completa per portare la trasformazione digitale su scala globale, rendendo l’AI non più un accessorio, ma un vero motore operativo per ogni tipo di organizzazione.

Ask Maps: la ricerca diventa conversazione grazie all’intelligenza di Gemini

Google sta sperimentando una nuova interfaccia per Maps che porta l’esperienza di ricerca su un piano completamente diverso. La funzione “Ask Maps”, ancora in fase di test, permette agli utenti di porre domande in linguaggio naturale sui luoghi e sulle attività, ricevendo risposte elaborate dai modelli Gemini. L’interfaccia, simile a quella dell’app Gemini, si apre da un tasto dedicato nella schermata principale e include suggerimenti automatici, input vocale e una finestra di chat che invita all’interazione. Durante i test, Ask Maps ha mostrato un funzionamento già convincente, sebbene con qualche imprecisione nella gestione delle risposte multiple e nella sincronizzazione con la mappa. L’obiettivo di Google sembra chiaro: trasformare Maps da semplice strumento di navigazione a un assistente intelligente capace di comprendere il contesto e proporre esperienze personalizzate. Se le prove andranno a buon fine, Ask Maps potrebbe diventare il punto d’ingresso principale per esplorare il mondo con l’intelligenza artificiale come guida.

Wear OS 6 rinnova i Pixel Watch con un design più fluido e funzioni intelligenti

Google ha avviato la distribuzione globale di Wear OS 6 per Pixel Watch 2 e Pixel Watch 3, introducendo un importante passo avanti in termini di estetica, fluidità e integrazione con l’ecosistema Android. Il nuovo aggiornamento, identificato dalla build BP3A.250905.014.W3, introduce un’interfaccia più moderna e coerente con il linguaggio visivo di Android 15, grazie al Dynamic Color che adatta tonalità e accenti grafici al quadrante selezionato. Le icone e i caratteri diventano più arrotondati, i pulsanti laterali e le finestre di dialogo guadagnano un aspetto più armonioso, mentre le tile si riorganizzano per una consultazione più immediata. Oltre all’aspetto estetico, Wear OS 6 aggiunge anche funzioni pratiche come l’avvio automatico di Google Maps sullo smartwatch durante la navigazione a piedi o in bici e la possibilità di estendere i timer del Safety Check, migliorando sicurezza e continuità d’uso. Con le patch di sicurezza aggiornate a ottobre, Google punta a rendere l’esperienza dei Pixel Watch più affidabile e completa, segnando l’inizio di una nuova fase di maturità per la sua piattaforma indossabile.

Google rivede il backup di Android: tornano i dettagli per gli utenti

Google ha deciso di fare un passo indietro sul backup di Android dopo le critiche degli utenti, riportando una gestione più completa e trasparente dei dati. Durante l’estate, con l’introduzione del nuovo design Material 3 Expressive, l’interfaccia era stata semplificata eccessivamente, riducendosi a una sola scheda di stato e due categorie generiche: “Foto e video” e “Altri dati del dispositivo”. Ora, con l’aggiornamento dei Google Play Services alla versione 25.38, tornano le informazioni dettagliate, come messaggi SMS e MMS, cronologia delle chiamate, impostazioni del dispositivo e applicazioni coinvolte nel backup. La scelta di Google di ascoltare la community e restituire agli utenti maggiore controllo dimostra attenzione verso la trasparenza, un valore essenziale in un’epoca in cui la gestione dei dati personali è sempre più centrale per la fiducia nei servizi digitali.

Google Pixel si aggiorna: l’update di ottobre porta correzioni e stabilità

Google ha ufficialmente avviato la distribuzione dell’aggiornamento di ottobre per la gamma Pixel, che include i modelli dal Pixel 7 fino al Pixel 10, mentre la serie Pixel 6 resta momentaneamente esclusa. L’update è di natura correttiva e punta a migliorare l’affidabilità complessiva del sistema, intervenendo su piccoli bug e ottimizzazioni grafiche. Tra le novità, vengono risolti problemi di sfarfallio e blocchi dello schermo, oltre a un miglioramento della stabilità generale del sistema, in particolare per il Pixel Tablet. Anche l’interfaccia riceve ritocchi, come la correzione dell’arresto improvviso durante l’uso del Media Output Switcher e il ripristino corretto dello stato della torcia nel widget “At a Glance”. Sebbene non introduca funzioni inedite, questo aggiornamento prepara il terreno al prossimo grande rilascio previsto per dicembre con Android 16 Quarterly Platform Release. Per installarlo basta accedere alle Impostazioni, entrare nella sezione Sistema e selezionare Aggiornamenti software, oppure optare per il pacchetto OTA ufficiale fornito da Google.

Spigen risolve il problema della ricarica con custodia per Pixel Watch 4

I nuovi Pixel Watch 4, appena arrivati sul mercato, hanno confermato il design elegante ma delicato che rende quasi obbligatorio l’uso di una custodia protettiva, soprattutto per proteggere il vetro curvo ai lati. Tuttavia, lo spostamento dei pin di ricarica sul fianco ha creato un problema concreto: collegare il caricatore diventa complicato con la custodia montata, obbligando spesso a rimuoverla e rendendo la ricarica quotidiana meno pratica. Spigen ha anticipato questa esigenza con il suo Charging Dock Extender, un accessorio che prolunga i pin del caricatore, permettendo di ricaricare lo smartwatch senza dover togliere la custodia. L’estensione garantisce un contatto stabile e sicuro, mantenendo una ricarica efficiente simile a quella originale e rendendo l’esperienza quotidiana decisamente più comoda. La soluzione è inclusa direttamente nelle custodie ufficiali Spigen per Pixel Watch 4: la Rugged Armor Pro, pensata per attività sportive e outdoor, che abbina protezione robusta e cinturino in gomma, e la Liquid Air, più sottile e leggera, che conserva l’aspetto originale dell’orologio. In questo modo gli utenti possono proteggere il dispositivo senza comprometterne la funzionalità di ricarica, evitando l’inconveniente di dover rimuovere continuamente la custodia.

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