I Google Glass, piccolo riepilogo, sono il prototipo di occhiali smart concepito da Google per entrare nel mercato della realtà aumentata. Progettati un paio di anni fa, non sono mai entrati davvero in commercio perché costosi (1500 dollari), poco pratici, dagli usi limitati e, soprattutto, problematici per la privacy e…il diritto d’autore (in molti cinema erano stati proibiti per evitare la pirateria dei film).
Mountain View, dopo un periodo di riflessione, ha rilanciato il suo impegno nella creazione dei suoi occhiali intelligenti. Per prima cosa è stata creata una divisione ad hoc, separata dai Google Labs, il team “Project Aura“ e poi vi è stato messo a capo Tony Fadell, creatore dei Nest, i primi termostati a controllo remoto (tramite smartphone è possibile regolare la caldaia perché vada in pressione e mantenga l’acqua calda senza sprecare troppo gas).
La prima direzione seguita dal nuovo corso dei Google Glass era quella di concentrarsi esclusivamente sul settore Enterprise, col progetto “Glass for Work”, per creare degli occhiali intelligenti che potessero essere adoperati in contesti impegnativi.
In particolare si era ipotizzato di creare dei GG con processore Intel Atom, prisma più grande e struttura più resistente e flessibile per consentirne un uso più duraturo in situazioni impegnative come il lavoro nei cantieri o l’ambito medico (a tal proposito, nell’Ospedale Molinette, il cardiologo Mauro Rinaldi ha operato un paziente affetto da stenosi valvolare aortica avvalendosi proprio di un paio di Google Glass che gli consentivano di visualizzare, assieme ai dati clinici del paziente, l’area trattata con grande ricchezza di dettagli).
A quanto pare, però, Fadell non sarebbe soddisfatto di questa piega only “professional” della sua nuova creatura ed avrebbe intenzione di rivolgersi anche al mercato consumer con, in totale, 3 esemplari di Google Glass.
Un primo tipo potrebbe presentare le lenti ed essere destinato, appunto, al settore Premium/Professional, una seconda versione di GG si indirizzerebbe agli sportivi, ed una terza, senza lenti, guarderebbe a quegli utenti comuni che vogliono avere accesso a funzionalità elevate senza dover usare le mani: in tal caso i comandi sarebbero impartiti vocalmente (Google Now sta facendo progressi) e le informazioni di rimando verrebbero trasmesse grazie a delle cuffie a induzione ossea.
Quale che siano le scelte vere e proprie del Project Aura, è sicuro che in futuro ne sapremo sempre di più visto che il lancio della next generation di Google Glass potrebbe avvenire già nei primi mesi del 2016...