Nino D’Angelo attacca Vittorio Feltri: "Basta pregiudizi sui meridionali"

Intervistato dal sito "Adnkronos", il cantante napoletano Nino D'Angelo parla del Covid-19 e risponde alle parole di Vittorio Feltri sui meridionali, espresse dal giornalista alcune settimane fa.

Nino D’Angelo attacca Vittorio Feltri: "Basta pregiudizi sui meridionali"

Nino D’Angelo è uno dei cantanti napoletani più conosciuti in Italia e in tutto il mondo. Ai “tempi del caschetto” l’artista ha recitato in numerose pellicole, come “Celebrità” (ispirato al nome del suo album) e “Tradimento e Giuramento” in coppia con Mario Merola. Il grande successo l’ottiene con l’album “Eccomi qua”, che gli consentì di partecipare al Festival di Sanremo con il brano “Vai” nel ’86.

Negli anni ’90, dopo alcuni problemi familliari seguiti da un periodo di depressione, il modo di cantare del cantautore cambia radicalmente. Infatti pubblica sempre meno canzoni basate sulle storie d’amore e inizia a parlare dei problemi di Napoli, come “…e la vita continua”, un album tra l’altro impreziosito dalla presenza del polistrumentista Billy Preston.

L’intervista a Nino D’Angelo

Nella recente intervista al sito Adnkronos, D’Angelo prende le difese del popolo campano e dei meridionali in generale. Rispondendo alle dure dichiarazioni di Vittorio Feltri, si concentra anche sull’argomento del Coronavirus, dichiarando: “Basta con questi pregiudizi sui meridionali. Quando si parla di Napoli sembra che si parli di un mondo a parte! Tutti si aspettano sempre che al sud si sbagli invece da Roma in giù siamo stati bravissimi, siamo stati i numeri unoSi vede che quel giorno aveva bevuto qualche bicchiere di vino in più o forse è un problema di età. I’ so terrone e voglio murì terrone!”.

L’artista ammette di aver vissuto questi pregiudizi sulla propria pelle soprattutto negli anni ’80, poiché in quel periodo era un simbolo dei terroni. Successivamente fa un plauso ai cittadini romani, napoletani, siciliani e calabresi e all’intero sud Italia, per essersi dimostrato all’altezza di questa emergenza. E su Napoli sottolinea che qui ci sono i medici migliori ma delle strutture poco adeguate: “Abbiamo Maradona ma non abbiamo il pallone per giocare”.

Sul Covid-19 dichiara che il Governo deve dirci come bisogna comportarsi su questa situazione, in quanto non bisogna mai improvvisare. Per questo motivo Nino D’Angelo rivela che non si dovrebbe fare come Luca Zaia in Veneto e Jole Santelli in Calabria, che hanno deciso di riaprire tutto andando contro le decisioni prese dal Presidente del Consiglio.

Continua a leggere su Fidelity News