Nina Morić risponde a Luigi Mario Favoloso pubblicando le loro chat private

La showgirl croata, dopo l'intervista di Luigi Mario Favoloso a "Live - Non è la D'Urso", risponde al suo ex fidanzato pubblicando alcune conversazioni private.

Nina Morić risponde a Luigi Mario Favoloso pubblicando le loro chat private

Nell’ultima puntata di “Live – Non è la D’Urso“, la conduttrice Barbara D’Urso ha intervistato Luigi Mario Favoloso, riapparso nuovamente in Italia dopo la sua scomparsa. L’ex concorrente del “Grande Fratello 2018” smentisce le accuse della sua ex Nina Morić mosse in queste settimane.

In particolar modo ci tiene a sottolineare di non aver mai alzato una mano nei confronti di Nina Morić oppure del figlio Carlos Maria. Tuttavia ammette di averla bloccata con forza per arginare alcuni suoi atteggiamenti, per impedirle di farsi del male da sola. Smentisce poi di aver causato i lividi mostrati da Nina, dichiarando che uno di essi sia stato causato dalla madre.

La chat pubblicata da Nina Morić

Dopo l’intervista di Luigi Favoloso nei salotti di Mediaset, la showgirl croata risponde al suo ormai ex fidanzato attraverso le sue storie di Instagram. Per farlo pubblica alcune chat private risalenti ai mesi scorsi, in cui si possono leggere anche delle dichiarazioni molto violente.

Questi sono i primi messaggi pubblicati da Nina: “Ti chiedo scusa. Ma quei messaggi mi hanno fatto perdere la testa, non trovo più me stesso (…). Da quando li ho letti è cambiato tutto. Ho rischiato di ucciderti e forse potrei ancora riprovarci”. E in un altro post si può leggere: “Avevo addirittura trovato già un passaporto e un medico che mi rifacesse alcune cose per essere diverso. […] forse morire davvero per dimostrarti i miei sentimenti sarebbe la cosa giusta da fare”.

I messaggi comunque non sono finiti qui, poiché, da come pubblicato da Nina Morić su Instagram, Luigi Mario Favoloso ha provato a farsi perdonare dalla sua ex fidanzata citando alcune frasi provenienti dal Vangelo. Tuttavia, a quanto pare, le citazioni non sarebbero servite a nulla.

Continua a leggere su Fidelity News