Mark Salling è morto suicida a poche settimane dalla condanna per possesso di materiale pedopornografico. L’attore, diventato famoso in tutto il mondo grazie al telefilm di successo “Glee”, aveva 35 anni. “Posso confermare che Mark Salling è morto questa mattina“, ha affermato l’avvocato dell’attore, Michael Proctor. “Mark era una persona gentile ed amorevole, una persona di grande creatività, che faceva del suo meglio per rimediare ad alcuni gravi sbagli ed errori di giudizio.”
L’avvocato, che spiega che gli sopravvivono i genitori ed il fratello, aggiunge che la famiglia apprezza il supporto ricevuto, ma che chiedono privacy in questo momento difficile. L’attore era sotto processo per possesso di materiale pedopornografico, e dopo essersi dichiarato colpevole era in attesa del verdetto della corte che sarebbe arrivato a marzo, quando il giudice lo avrebbe condannato dai 4 ai 7 anni di prigione.
Gli investigatori trovarono nel computer e negli hard drive di Salling oltre 25mila immagini e 600 video pedopornografici che mostravano abusi su bambini che avevano dai tre anni in poi, secondo quanto riportato dai documenti del processo.
Il suo arresto avvenne a dicembre del 2015, e da allora era registrato come sex offender, era entrato in un programma di trattamento, non poteva intrattenere contatti verbali o elettronici con persone sotto i 18 anni e doveva stare lontano da scuole, parchi, piscine pubbliche, luoghi frequentati da bambini, parchi e sale giochi.
Nato a Dallas, nel Texas, Salling interpretava Noah “Puck” Puckerman nello show di successo della Fox “Glee” in onda dal 2009 al 2015. Aspirante cantante, Mark non era riuscito a sfondare nel mondo della musica e non aveva ottenuto altri ruoli di successo dopo la fine del telefilm.
Si tratta della seconda grande tragedia per il cast di “Glee.” Cory Monteith, altra star dello show, morì nel 2013 a seguito di una overdose quando lo show era ancora in onda.