L’intervista di Platinette: "Io e Sgarbi fuori dalla TV a causa del politically correct"

Intervistato dal "Corriere della Sera", la cantante Platinette ha voluto parlare delle sue condizioni di salute dopo i due ictus avuti nel giro di due anni.

L’intervista di Platinette: "Io e Sgarbi fuori dalla TV a causa del politically correct"

Intervistata dal “Corriere della Sera“, Platinette ha voluto parlare del suo stato di salute, dopo che nel 2023 è stato colpita da un ictus cerebrale, dal quale si è ripreso con riabilitazione e logopedia e l’8 febbraio 2025, quindi precisamente due anni dopo, viene colpito da un secondo ictus, in cui ammette di essere stata salvata grazie all’intervento della sua colf.

Ora prova a scherzarci su in merito alla sua condizione di salute: “Non sono ancora morta, grazie” e, riprendendo le parole del suo neurologo, afferma di avere il cervello come un emmental, nel senso che è pieno di buchi, e anche se sono scomparse molte zone attive con i rispettivi neuroni, sta pian piano ritornando a camminare grazie all’ausilio di un bastone.

In merito al suo futuro televisivo, non esclude un ritorno anche se lo ritiene molto improbabile: “Gli opinionisti ora sono un residuato bellico di una disputa dove fanno da contorno all’Ego smisurato dei conduttori, mentre il “noi vecchia guardia” come me, come Vittorio Sgarbi, come Raffaello Tonon o siamo depressi o fuori gioco, a causa del politically correct che impera in questo Medioevo da intelligenza artificiale”.

Parlando sempre della sua esperienza, definisce Barbara D’Urso come l’ultima vera diva della TV, in cui sottolinea di come abbia conosciuto il fasto della grande popolarità e, nonostante sia passata come appestata o reietta, Platinette è convinta che ritornerà nuovamente sul piccolo schermo a godersi dei suoi successi.

Definisce il Pride “inutile”, perché ritiene che non ci sono più nemici da combattere con il forcone né diritti da pretendere oltre che pochi buzzurri, e conclude affermando una sua idea da sempre ripetuta: “Sono contraria al matrimonio dello stesso sesso: trovo il matrimonio tra uomini una parodia a somiglianza di quello tra etero. Io poi non mi sono mai sentito monogamo e la fedeltà è una virtù del legame matrimoniale”.

Continua a leggere su Fidelity News