Ormai il Codacons (Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori) sta guidando da anni una vera e propria crociata contro il “Grande Fratello Vip“. Ormai sia l’edizione “vip” che quella dedicata ai non famosi viene bersagliata dall’associazione che, in qualunque modo, prova a chiudere definitivamente la trasmissione.
In questa quinta edizione, condotta da Alfonso Signorini, il Codacons si è scagliato soprattutto contro il televoto. I telespettatori hanno infatti chiesto un controllo a causa di alcuni voti, pervenuti dal Brasile, per Dayane Mello e Rosalinda Cannavò. Come si può leggere dal regolamento pubblicato sul sito Mediaset, è severamente vietato conteggiare le preferenze che provengono al di fuori dell’Italia.
Il nuovo attacco del Codacons
Come riportato testualmente dal sito del Codacons, l’associazione ha attaccato nuovamente il “Grande Fratello Vip”. Il presidente Carlo Rienzi, intervistato dal settimanale “Nuovo Tv” diretto da Riccardo Signoretti, rivela: “ll GF vip e quello ‘Nip’ sono esperimenti finiti, non sono più né divertenti né innovativi. Sono solamente contenitori di cattivo gusto, volgarità e trash”.
Addirittura il presidente del “Codacons” elogia le trasmissioni condotte da Barbara D’Urso, in cui ammette che almeno la “Barbarella” è di un livello superiore e che fa benissimo informazione: “Rispetto a questo circo mediatico, Barbara d’Urso fa cultura. Lei è sicuramente a un livello superiore, fa benissimo informazione; certo non ci piace quando fa diventare vip delle nullità assolute che lanciano messaggi pericolosi. Ma ripeto, rispetto a quello che stiamo vedendo, i suoi show sono programmi culturali”.
Ormai manca meno di due settimane per la puntata finale del “Grande Fratello Vip”, ma nonostante questo non mancano le critiche. In questi giorni è entrata nell’occhio del ciclone una frase di Samantha De Grenet detta nei confronti di Andrea Zelletta. La donna ha accusato Zelletta di sembrare una persona acustica e per questo motivo rischia l’espulsione.