Un vero e proprio uragano ha investito di recente la nota gieffina Guendalina Tavassi. Come oramai in molti sanno infatti, la ragazza è stata di recente vittima di uno spiacevolissimo attacco informatico sul suo smartphone, il quale ha provocato la diffusione di materiale privato in rete, ovvero di foto e video osé che dovevano essere destinate unicamente ed esclusivamente a suo marito.
La Tavassi, dopo le dovute denunce verso terzi e verso chiunque continui a condividere e diffondere le immagine incriminate, si è ritrovata a spiegare la vicenda anche nel salotto di “Live- Non è la D’Urso”, affermando che la persona che ora più di tutti sta soffrendo è proprio suo marito: “Umberto non è abituato a tutto questo. Lui è un imprenditore, ha un’azienda a Napoli, la sua città. Ha una vita del tutto diversa dalla mia. Quei video erano destinati a lui, me li aveva chiesti perché io vivo a Roma e sentiva la mia mancanza“.
Non sembra però essere finita qui per Guendalina. La ragazza infatti ha da poco appreso che le sue foto e video sono ad oggi oggetto di baratto, per chiedere in cambio un aumento dei followers: “Su alcuni gruppi barattano quelle foto e video per ricevere più follower su Instagram“. Come se non bastasse la spudorata violazione della privacy, oggi la Tavassi si ritrova anche a combattere contro questa forma di “scambio”.
Per la serie “oltre al danno anche la beffa”, sembra che non tutti abbraccino la versione di Guendalina, ovvero che è stata vittima di un attacco hacker che ha rubato i contenuti intimi sul suo smartphone. Si è iniziata infatti a diffondere la notizia che in realtà la storia delle foto rubate sia solo vicenda organizzata a tavolino, dove tutto è stato programmato, architettato per il solo scopo di tornare alla ribalta.
A queste accuse infondate la Tavassi risponde con rammarico: “Quando sento queste cose non so sa ridere o piangere… Come potrebbe una madre fare una cosa simile? È assurdo solo pensarlo. Sono una brava ragazza. La gente è cattiva e non vede l’ora di gettare fango sugli altri“.