Yemen, scontri armati all’aeroporto di Aden: cinque morti

Nella notte sono avvenuti scontri all'aeroporto di Aden, nello Yemen: il bilancio è di 5 morti. Rimangono forti le tensioni politiche e sociali nel Paese asiatico, coinvolto in una vera e propria guerra intestina

Yemen, scontri armati all’aeroporto di Aden: cinque morti

L’aeroporto di Aden è stato nella notte il teatro di un pesante scontro tra militanti politici di fazioni opposte, che ha causato 5 morti e 13 feriti, stando a quanto hanno riferito le fonti locali. Il clima di guerriglia che attanaglia il Paese asiatico è sfociato infatti in una pesante azione bellica che ha visto coinvolti i sostenitori di Abd-Rabbu Mansour Hadi, Presidente deposto e Ali Abdullah Saleh, ex Presidente dello Yemen. I combattimenti hanno avuto inizio presso lo scalo dell’aeroporto di Aden,  situato a Sud del Paese, estendendosi poi a macchia d’olio in tutti i quartieri residenziali locali. La nazione sta vivendo infatti un periodo di fortissime tensioni sociali, ed in condizioni di questo genere è spesso sufficiente accendere una miccia in un qualsiasi punto casuale, per vedere le fiamme propagarsi anche nelle immediate vicinanze, e poi ancora oltre.

Sembra che siano state proprio le forze speciali dell’esercito dello Yemen, fedeli ad Abdullah Saleh, alleato politico del partito Houthi (attualmente al potere) ad attaccare i “comitati popolari” che sostengono al causa del Presidente deposto Mansour Hadi. Di certo, il fatto che i tafferugli-poi sfociati in una guerriglia su vasta scala-siano scoppiati proprio ad Aden, non è affatto casuale: la città è infatti la roccaforte di Mansour Hadi. Il Presidente deposto vi si è infatti insidiato facendone la capitale ufficiosa del proprio movimento reazionario, dopo essere stato liberato dagli sciiti dell’Houthi che l’avevano trattenuto a Sana’a.

Ma Abd-Rabbu Mansour Hadi non si è mai arreso alla deposizione: ha scelto la città di Aden per l’appunto per potersi riorganizzare, e da lì sta pianificando un suo ritorno al potere, forte anche del supporto di numerosi esponenti dell’esercito regolare. Gli stessi ministri che servirono Hadi sotto il suo governo sono stati rilasciati solo nel corso di questa settimana, dopo che gli sciiti li avevano tenuti prigionieri per circa due mesi. Nonostante il conflitto si sia poi placato nel corso della giornata, la situazione generale rimane comunque caldissima nello Yemen, un Paese ormai diviso da una vera e propria guerra civile fratricida.

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