Viaggia per 2.700 km per assassinare un avversario online: vittima un 18enne californiano

Un uomo è partito dal Texas ed è arrivato in California, con l'intento di uccidere un avversario online. La partita a Call of Duty è finita male e l'assassino ha viaggiato per quasi 3.000 km per commettere il gesto efferato ai danni di un 18enne.

Viaggia per 2.700 km per assassinare un avversario online: vittima un 18enne californiano

L’utilizzo della console o personal pc per poter giocare viene spesso visto come motivo di svago o passione per chi pratica tale attività. Quando si torna a casa dopo una giornata di lavoro, quando si ha del tempo libero a propria disposizione, quando il proprio hobby viene attuato, ecco che giocare è un momento piacevole. Grazie alla connessione ad internet, al giorno d’oggi è possibile divertirsi anche online, organizzando sfide con amici o semplici conoscenti.

I titoli praticabili sono tantissimi e quelli più famosi, si contendono lo scettro di “king of the game”. Da Fortnite a The last of us, da Minecraft a Call of Duty e così via. Proprio quest’ultimo gioco è stato motivo di un evento drammatico. Può capitare che, quando si pratica l’attività di game player, gli eventi prendano una piega terribile che purtroppo poi si riversa nella realtà, e una semplice passione si tramuta in ossessione che porta a commettere dei veri e propri omicidi.

Il fatto è accaduto in America, dove un ragazzo è stato ucciso nella sua abitazione, in California, da un uomo con il casco perché una partita a Call of Duty è finita male. Andando con ordine, Matthew Thane, 18 anni è stato vittima di un agguato tesogli da un uomo di 23 anni la cui identità resta ignota. L’assassino, partito dal Texas, ha percorso ben 2.735 km per compiere il gesto folle.

L’uomo, in un arco temporale di sole 72 ore, è partito dalla sua abitazione, è arrivato in California, ha commesso il gesto efferato ed è poi tornato indietro, nella sua abitazione in Texas. Una volta rincasato, l’assassino è stato braccato dalla SWAT. Stando al report della polizia statunitense, la casa è stata braccata dai militari, l’uomo è stato invitato ad arrendersi più volte, ma l’esito è stato negativo.

È stata necessaria l’irruzione dei poliziotti nell’abitazione, i quali si sono trovati di fronte una scena scontata e che aggiunge altro dramma al dramma: l’assassino si è tolto la vita con un colpo di arma da fuoco. Purtroppo non è la prima volta che eventi così negativi, legati ai giochi per console, si concretizzano. È necessario che atti del genere non avvengano più e poca importa se l’avversario di turno urla in game, o quanto sia odioso il troll che ci è capitato. Bisogna sempre tener presente che si tratta esclusivamente di un gioco. 

Continua a leggere su Fidelity News