Venezuela, Maduro afferma di aver sventato un colpo di stato fascista

Il presidente venezuelano afferma che le forze di sicurezza hanno sventato un complotto per assassinarlo ed instaurare al governo l'ex Ministro della Difesa, Raul Baduel.

Venezuela, Maduro afferma di aver sventato un colpo di stato fascista

Il dittatore venezuelano Maduro afferma di essere stato vittima di un tentativo di colpo di stato di stampo fascista.
Facile prevedere che avrebbe puntato l’indice contro il leader dell’opposizione Juan Guaidò, il quale avrebbe organizzato tale tentativo con il sostegno di Stati Uniti, Colombia e Cile.

Accuse subito rispedite al mittente e stigmatizzate dallo stesso Guaidò che afferma: “I media hanno perso il conto di tutte le accuse di questo tipo che mi sono state rivolte”.
Intanto all’inizio di questa settimana sei persone – tra ufficiali dell’esercito e della polizia – sono finite dietro le sbarre in quanto risulterebbero coinvolte nel presunto “golpe” ed il ministro delle Comunicazioni del governo Maduro, Jorge Rodriguez, ha chiarito come tale tentativo sia stato sventato grazie agli informatori infiltrati negli stessi gruppi ritenuti sovversivi. Afferma lo stesso Rodriguez: “Eravamo in tutti gli incontri per pianificare il colpo di Stato, siamo stati presenti in tutte le loro conferenze”.

Stando a quanto riferito dallo stesso ministro, le persone coinvolte nel tentato “golpe” sarebbero all’incirca trenta, tutti membri attivi dell’esercito e militari in pensione.

Il piano, nello specifico, sarebbe consistito nell’idea di sequestrare tre importanti basi militari venezuelane e avrebbe poi previsto l’uccisione dello stesso leader Maduro, di sua moglie Cilia Flores, nonchè di altri importanti membri del governo e del Partito Socialista.

Successivamente si sarebbe dovuto procedere alla liberazione dell’ex Ministro della Difesa, Raul Baduel (detenuto dal 2009 per presunte accuse di corruzione, sempre smentite) ed all’instaurazione dello stesso come capo del governo.

Intanto dalla Colombia arriva la risposta del ministro degli Esteri Carlos Holmes Trujillo, come riportato nella mattinata di oggi: “Continuiamo ad agire nella ricerca di soluzioni politiche e diplomatiche per il Venezuela”.

Dall’inizio della crisi economica circa 4 milioni di persone, secondo i dati forniti dalle Nazioni Unite, hanno lasciato il Venezuela per immigrare verso gli Stati Uniti ed altri paesi dell’America Latina.

L’empasse sembrava essersi sbloccato nel gennaio del 2019, quando Juan Guaidò, leader dell’ Assemblea Nazionale, si era proclamato presidente ad interim con il sostegno di oltre 50 stati tra i quali gli Stati Uniti e la quasi totalità dei paesi del Sud America.

Tuttavia, il signor Maduro sembra poter contare ancora sulla fedeltà di quasi tutto l’esercito e dei suoi generali più importanti, nonchè sul sostegno incondizionato di Russia e Cina. 

Intanto gli aiuti umanitari provenienti da Colombia ed Ecuador continuano ad essere respinti al confine con il Venezuela.
L’ennesimo braccio di ferro, un altro gioco di forza, ancora una volta sulla pelle degli sfiniti cittadini venezuelani.

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