Vaticano, chiesti 4 e 6 anni di reclusione per due sacerdoti accusati di abusi sessuali

Si tratta di Gabriele Martinelli, 28 anni, e don Enrico Radice, 71 anni. I presunti abusivi sarebbero avvenuti nel Preseminario San Pio X gestito dall'Opera don Folci della diocesi di Como. Martinelli all'epoca dei fatti contestati era minorenne.

Vaticano, chiesti 4 e 6 anni di reclusione per due sacerdoti accusati di abusi sessuali

Il Promotore di Giustizia del Vaticano, Roberto Zannotti, ha chiesto una condanna di 4 e 6 anni per don Gabriele Martinelli, 28 anni, e don Enrico Radice, 71 anni. Nella fattispecie, i due sono accusati di aver abusato di alcuni chierichetti presso il Preseminario San Pio X gestito dall’Opera don Folci della diocesi di Como. Secondo quanto riferisce Fanpage, nello specifico, Zannotti ha chiesto 8 anni di reclusione, ridotti a 4 anni, per don Gabriele Martinelli per il reato di violenza carnale aggravata e altri 4 anni di reclusione, ridotti a 2, per atti di libidine aggravati: in totale 6 anni.

La pena, per Martinelli, diviene tale in quanto all’epoca dei fatti egli era minorenne. Allora Radice era Rettore dello stesso Preseminario, per cui l’autorità giudiziaria del Vaticano ha chiesto 4 anni di reclusione. Il 71enne è indagato per favoreggiamento. La Procura di Roma, invece, sempre nei confronti di Radice, procede per il reato di concorso in violenza sessuale.

Zannotti: “Atti di violenza, non cose da ragazzi”

Per Zannotti, che in sostanza è il pm del Vaticano, si è trattato di atti di violenza pura, e non di “cose da ragazzi”. Il Promotore di Giustizia ha informato la stampa che lo stesso Martinelli pare abbia usato minacce nei confronti delle vittime. Il sacerdote avrebbe promesso ad alcuni di loro di far servire la messa celebrata dal Papa in cambio di atti sessuali. Il Preseminario è collocato a Palazzo San Carlo, a pochi metri da Casa Santa Marta, residenza di Papa Francesco.

I magistrati vaticani ritengono che non ci sia stato consenso da parte delle vittime, né quando era minorenni, né dopo aver compiuto i 18 anni. Gli abusi sarebbero stati perpetrati per diverso tempo. Secondo l’avvocato di una delle vittime, Dario Imparato, la vicenda dei presunti abusi nel Preseminario San Pio X non deve essere focalizzata sull’omosessualità, ma sull’abuso di potere.

“Questa vicenda racconta il fallimento di piccole comunità chiuse, impermeabili all’esterno” – così ha detto Imparato, secondo il quale tali fatti rappresentano solo la punta dell’iceberg. Sulla vicenda è intervenuta anche la legale di don Radice, Agnese Camilli Carissimi, la quale ha sottolineato che fino a questo momento le indagini non hanno evidenziato nulla. Il suo assistito sarebbe stato colpito perchè qualcuno voleva vendicarsi di lui: l’unico testimone oculare dei fatti sarebbe infatti stato espulso dal seminario. La sentenza definitiva sarà adesso pronunciata dopo l’estate.

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