Dopo le dichiarazioni del ministro dell’Interno greco Nikos Voutsis, che aveva annunciato a chiare lettere che non c’era il denaro per pagare il Fmi, il ministro delle Finanze Yanis Varoufakis ha annunciato che, in realtà, i soldi da dare all’Fmi ci sono, e saranno pagati entro il limite prefissato, che è quello del 5 giugno: “Pagheremo, perché non ho dubbi che raggiungeremo un accordo che le istituzioni e i partner europei”, dice Varoufakis, che nei mesi scorsi era stato bersagliato dall’Eurogruppo per come ha gestito le trattative con l’Ue.
Il ministro, poi, ha spiegato come la Grecia può combattere l’evasione all’Iva e recuperare risorse: “Stiamo pensando di imporre una piccola tassa sui prelievi di contanti agli sportelli automatici, per incoraggiare l’uso del denaro di plastica”, visto che la Grecia è fanalino di coda sulle transazioni elettroniche. Un’altra opzione è quella di applicare una maggiorazione di 3 punti percentuali alle transazioni che avvengono in contanti.
Dopo le pesanti parole di Voutsis, negli ultimi giorni è intervenuto anche il portavoce dell’esecutivo europeo, Margaritis Schinas, che ha sostenuto che la Grecia si è impegnata in modo “inequivocabile” per onorare gli obblighi finanziari nei confronti dei suoi creditori: “Stiamo lavorando nel quadro della dichiarazione del 20 febbraio, in cui le autorità greche hanno ribadito esplicitamente il proprio impegno inequivocabile a onorare gli obblighi finanziari con tutti i creditori, per intero e in tempo“.
Piuttosto che le parole degli ultimi giorni di un personaggio autorevole come il ministro dell’Interno, quindi, si preferisce far riferimento a promesse risalenti a più di 3 mesi fa. La notizia, comunque, ha incoraggiato le Borse: i segnali di ottimismo hanno fatto sì che la Borsa di Atene andasse in un netto rialzo.