USA, vaccino anti-Covid: sviluppati gli anticorpi nei volontari sottoposti agli esperimenti

Dagli Stati Uniti d'America arrivano notizie incoraggianti circa il vaccino contro il nuovo Coronavirus. I test effettuati sui volontari che vi si sono sottoposti avrebbero dato esito positivo sugli anticorpi sviluppati.

USA, vaccino anti-Covid: sviluppati gli anticorpi nei volontari sottoposti agli esperimenti

Dati incoraggianti arrivano dagli Stati Uniti d’America. Infatti, i risultati riscontrati per lo sviluppo di un vaccino contro il temuto Covid-19 hanno dato esito positivo. Una società americana che si occupa di biotecnologie che si chiama Moderna, ha spiegato come i test effettuati sui volontari abbiano avuto successo.

Le persone che si sono sottoposte a fare da cavia durante la Fase 1 del lockdown, avrebbero già sviluppato gli anticorpi, in modo simile a coloro che sono già guariti dal nuovo Coronavirus. Il nome del vaccino è mRna-1273 e le persone sottoposte ai test erano 8. Il livello di anticorpi presenti nei soggetti che si sono sottoposti ai test, sono almeno pari, se non superiore a quelli presenti nei pazienti che sono completamente guariti.

Questo significa che è possibile prevenire i sintomi in maniera ancora più efficace rispetto a chi ne è stato già colpito. Al momento, non sono state riscontrate controindicazioni o effetti collaterali, pertanto risulterebbe anche piuttosto sicuro per i pazienti. I test logicamente continueranno ad essere condotti e saranno effettuate ulteriori ricerche, tuttavia sembra che entro luglio si possa già avere un quadro completo della situazione.

Negli studi effettuati in America sono coinvolte anche delle aziende italiane, come la IRBM di Potenza. Quest’ultima, più nello specifico starebbe collaborando con lo Jenner Institute di Oxford alla sperimentazione di un altro vaccino, chiamato ChAdOx1 nCoV-19. Le novità sono riportate man mano anche al governo italiano.

L’amministratore delegato di IRBM, Piero Di Lorenzo, avrebbe confermato di essere in continuo contatto con il governo nazionale dando la propria disponibilità. Di Lorenzo, inoltre, conferma che l’accelerazione improvvisa dell’andamento delle ricerche potrebbe consentire entro settembre, se tutto dovesse andare bene, di avere ufficialmente il vaccino. Successivamente, poi, sarà il momento di distribuirlo al mondo.

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