Jacob Barnett ha ottenuto a sedici anni un Master in Fisica Quantistica, la sua vita è straordinaria e non facile. A 2 anni gli specialisti gli individuarono una grave forma di autismo. Ai genitori era stato detto che avrebbe avuto problematiche anche negli abituali esercizi di lettura e scrittura. Il giovane ha la sindrome di Asperger, una grave forma di autismo, e per sostenere tutte le persone che come lui devono affrontare quotidianamente la malattia ha fondato un’Associazione.
La malattia di cui soffre è la sindrome di Asperger, un disturbo dello sviluppo unito con l’autismo. Diversamente delle più note conoscenze sull’autismo, l’Asperger non condiziona l’intelligenza, la cognizione e l’autonomia. Il nome deriva dallo psichiatra austriaco Hans Asperger. Le persone che hanno questo disturbo, hanno problematicità nei rapporti sociali, propendono a rifare sempre le stesse cose, che hanno particolarità standardizzate.
Diversamente dell’autismo non si notano nelle persone colpite dal disturbo rallentamenti nello sviluppo cognitivo oppure del linguaggio. Sussistono, tuttavia, legami con altri disturbi di tipo psichico, come ad esempio c’è il caso del disturbo non verbale dell’apprendimento, della fobia sociale, della scarsa igiene personale e del disturbo schizoide della personalità.
Nella valutazione della sindrome vengono studiati, anche disturbi relazionati ad altre malattie come la depressione, l’ansia e il disturbo ossessivo-compulsivo. Un’altra particolarità basilare per riconoscere la sindrome di Asperger è la propensione, svolta nei bambini e nei ragazzi, ad incuriosirsi di argomenti esclusivi. Come quindi anche Jacob Barnett che, con un quoziente intellettivo superiore a quello di Einstein, ha fatto della Fisica Quantistica il suo unico interesse, raggiungendo e ottenendo un Master caratteristico a soli sedici anni.
Sicuramente saranno rimasti disorientati i dottori che a due anni gli hanno individuato l’autismo quando, a soli dieci anni, Jacob Barnett si è iscritto all’Università. Proprio Jacob, con ironia, in un discorso che ha sostenuto all’università ha proferito della diagnosi dei medici. “Non dovrei essere qui “, ha dichiarato chiarendo che “mi avevano detto che non avrei mai parlato“.