Dopo 27 anni di prigione, è arrivata finalmente la grazia per Sara Kruzan. La donna aveva solo 17 anni quando fu condannata all’ergastolo nel 1995 per avere ucciso George Gilbert Howard, il suo sfruttatore che aveva iniziato ad adescarla e ad abusare di lei quando era ancora bambina. La donna era diventata oggetto di una campagna nazionale per la sua liberazione, sia per la sua giovane età che per gli abusi subiti dalla vittima negli anni prima dell’omicidio.
Sara aveva 16 anni quando, nel 1994, uccise Howard in una stanza di un motel di Riverside, in California, sparandogli al collo da distanza ravvicinata. L’anno successivo fu processata e condannata all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. La minorenne aveva rivelato che l’uomo l’abusava sessualmente e l’aveva resa oggetto di traffico sessuale, iniziando a violentarla da quando aveva 13 anni. La vittima aveva conosciuto l’aguzzino quando aveva 11 anni, ed il 31enne era da lei inizialmente considerato come una figura paterna, ma iniziò presto ad avviarla ad una via di abusi e prostituzione.
Nonostante questo, gli abusi da lei subiti non furono ammessi come prova nel processo, che non fu svolto presso la corte minorile ma si svolse come se Sara fosse stata adulta, e non le fu concesso di parlarne alla giuria, che emise per lei la pesantissima condanna. Solo 12 anni dopo la sua condanna, grazie ad una intervista con Human Rights Watch, il suo caso attirò attenzione a livello nazionale, ed ebbe inizio la campagna per farle avere un nuovo processo.
Nel 2011, l’allora governatore Arnold Schwarzenegger permutò la sua condanna all’ergastolo con libertà condizionale, e nel 2013 fu rilasciata di prigione grazie alla condizionale, ma la sua condanna era ancora in essere. Oggi finalmente il governatore della California attuale Gavin Newsom ha concesso per lei la grazia, con la motivazione che “ha trasformato la sua vita, si è dedicata al servizio della comunità“. Il perdono del Governatore non ribalta la sentenza, e gli avvocati della donna stanno ancora chiedendo una revisione del processo, ma elimina alcune delle costrizioni alle quali la donna era ancora costretta.