USA: uccide la cognata dopo aver litigato per il bucato

Un uomo in Oregon ha ucciso la cognata dopo un litigo per il bucato. La donna, sposata con il fratello dell'omicida, era seduta sul patio quando lui l'ha raggiunta alle spalle e le ha sparato a bruciapello sulla nuca.

USA: uccide la cognata dopo aver litigato per il bucato

Un uomo in Oregon è stato arrestato con la pesante accusa di omicidio in seguito alla morte della cognata nel corso del weekend. A peggiorare un delitto che già di per sé è gravissimo è il futile motivo che avrebbe portato l’uomo ad uccidere la moglie del fratello: un litigio a causa del bucato.

La vittima è la 29enne Alexandra Arb-Bloodgood, morta domenica mattina nella sua casa di Portland. A chiamare la polizia è stato un vicino di casa che, all’incirca alle 8:30 del mattino, ha sentito il rumore di uno sparo provenire dalla casa dei vicini ed ha poi visto un uomo in stato di chiara alterazione uscire dall’edificio agitando le braccia.

Arrivati presso la casa in seguito alla chiamata al 911, gli agenti hanno trovato il corpo di Alexandra, uccisa secondo quanto confermato in seguito dal coroner da un colpo di pistola alla testa. Il cognato della donna, il 25enne Shane Finnell, è stato immediatamente arrestato sul posto e condotto presso il Centro di Detenzione della Contea di Multnomah.

Jordan Arb, fratello dell’omicida e marito della vittima, ha raccontato agli investigatori che la moglie ed il fratello avevano poco prima litigato per il bucato. Gli animi si erano molto infiammati, tanto che durante la lite la donna aveva tirato una pianta in vaso verso il cognato. Dopo il litigio, racconta Jordan, Alexandra si trovava su una sedia nel patio sul retro della casa quando Shane l’ha raggiunta alle spalle e le ha sparato a bruciapelo sulla nuca con un revolver.

Un comunicato ufficiale del dipartimento di polizia locale conferma che Finnell è tuttora in custodia in seguito all’arresto, e che è stato incriminato per omicidio di secondo grado: per il delitto avrebbe usato un’arma irregolarmente detenuta. Il verbale dell’arresto riporta che, dopo l’arrivo dei poliziotti, l’omicida avrebbe detto testuali parole mentre veniva arrestato: “Ho fatto una cosa orribile“.

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