È stato arrestato dopo due settimane di caccia all’uomo il 31enne Christopher Francisquini, accusato di aver ucciso e fatto a pezzi il corpo della figlia di appena 11 mesi. L’uomo è stato catturato venerdì pomeriggio in Connecticut, dopo che un passante l’ha riconosciuto alla fermata di un autobus dopo aver visto la sua foto al notiziario.
Francisquini si era dato alla fuga dallo scorso 18 novembre, quando un parente ha ritrovato nella casa dell’uomo il corpo della figlia Camilla, morta per una combinazione di asfissia in seguito a compressioni al collo e ferite da arma da taglio. L’uomo avrebbe quindi prima soffocato la bambina, prima di accoltellarla e di smembrare il suo cadavere.
Due giorni dopo il ritrovamento del corpo, la polizia aveva emesso un mandato di cattura per l’uomo, definendolo “armato, pericoloso e mentalmente instabile“. Francisquini ha una lunga fedina penale, con condanne per aggressione, furto d’auto e diversi altri crimini a suo nome. Quando ha ucciso la figlia era in libertà vigilata per un’accusa di aggressione risalente al 2012, ed indossava un braccialetto elettronico con GPS.
Dopo l’omicidio, gli investigatori affermano che l’uomo ha litigato con sua madre, che non sapeva che la nipotina fosse già morta, poi ha distrutto il suo cellulare, ha tagliato il braccialetto elettronico dalla sua caviglia per non essere localizzato, ed è fuggito in una Chevy Impala del 2006, poi ritrovata abbandonata dalle autorità.
Camilla, che avrebbe compiuto un anno sabato 3 dicembre, è stata sepolta in una cerimonia privata il 26 novembre “circondata dalla sua famiglia e dai suoi cari“, ha fatto sapere la polizia sui social media.”Ho cercato di non piangere, perché voglio solo mantenere il sorriso e le risate della mia bambina“, ha detto Kristyl, la madre di Camilla, alla veglia, dicendo che la figlia non piangeva quasi mai, e sorrideva tantissimo.