Usa, studentessa 18enne allergica allo sperma: la sua rara condizione

Chloe Lowery, 18enne del Colorado, ha parlato sul web della sua rarissima allergia allo sperma che le causa paralisi e fortissimi dolori. "Vorrei che se ne parlasse di più per fare nuovi studi, non è una condizione compresa a fondo dalla scienza".

Usa, studentessa 18enne allergica allo sperma: la sua rara condizione

Una studentessa americana si è aperta sul web sulla sua rarissima allergia allo sperma, che la porta ad avere paralisi, arrossamenti e fortissimi dolori nel caso in cui venga in contatto con il seme maschile. Questa è la storia della 18enne Chloe Lowery, originaria di Longmont nel Colorado.

Chloe è stata diagnosticata con una ipersensibilità al plasma seminale, una rara una rara reazione allergica alle proteine ​​presenti nel liquido seminale che colpisce solo le donne. Il termine plasma seminale indica le componenti del seme umano diverse dagli spermatozoi, e pare che potrebbe colpire fino all’8% delle donne, ma data la natura sensibile della malattia spesso viene sottostimata.

Chloe racconta nel suo sfogo: “Praticamente sono allergica al sesso. Era credo la mia terza esperienza sessuale, non ero venuta a contatto con lo sperma prima e mi è finito sulla pelle. Sono diventata rossa, ma non gli ho dato peso perché la mia pelle si irrita facilmente. Dopo un altro incontro in cui è venuto in contatto con la mia bocca, mi sembrava di avere la paralisi di Bell. Non ho potuto muovere metà della mia faccia per circa tre ore.

È dopo questa esperienza che Chloe ha sospettato di avere una sorta di allergia allo sperma, sospetto confermato dal suo medico curante. “Ho avuto anche una reazione a livello vaginale, ed è simile ma invece che perdere sensibilità, l’area si infiamma e brucia. È dolorosissimo, come se mi bucassero con un milione di aghi“.

Chloe racconta di essere in grado di tenere sotto controllo l’allergia grazie all’utilizzo di preservativi e prestando attenzione ogni volta che compie un atto sessuale con il suo partner. Finora, racconta la ragazza, nessuno dei suoi partner le ha creato problemi per la sua condizione, che lei svela per spiegare perché non può compiere alcuni atti durante un rapporto. “Lo trovano divertente o curioso, le persone vorrebbero saperne di più e mi chiedono dettagli“.

Chloe ha deciso di parlare della sua condizione, sperando che porti più alla luce il problema che potrebbe essere più comune di quanto si pensi. “Credo che venga scambiato per altri problemi e che molte donne abbiano reazioni minori rispetto alla mia, quindi non gli danno peso“.  La sua condizione non è ancora compresa a pieno dalla scienza, e Chloe si auspica che parlandone apertamente si possano aprire nuovi studi che possano indagare,  e risolvere, il suo problema.

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