USA, strage familiare: madre uccide i suoi 5 figli e si suicida

Una storia che ha scosso gli USA, quella di una 25enne, madre di 5 figli che, dopo averli uccisi, si è suicidata appiccando un incendio per simulare, forse, un incidente.

USA, strage familiare: madre uccide i suoi 5 figli e si suicida

C’è una storia che sta letteralmente sconvolgento gli Stati Uniti. Quella di un’intera famiglia che, a inizio dicembre, si credeva fosse morta per un incendio divampato nella loro abitazione, nella contea di Greenbrier, West Virginia, ma questa settimana è emersa la verità su quanto accaduto.

Oreanna Myers, 25 anni, madre di 5 bambini, all’apice di una crisi depressiva, ha ucciso i suoi 5 figli e poi si è tolta la vita. Prima di compiere il gesto, ha lasciato un messaggio in cui ha scritto di non essere abbastanza forte per uccidere i suoi demoni, di aver deluso il marito Sloan e i loro bei ragazzi, fino a scusarsi per il suo crimine malvagio.

L’accaduto 

Gli accertamenti hanno portato a scoprire che da donna ha sparato i suoi 5 figli con un fucile. E’ così che hanno perso la vita Shaun Dawson Bumgarner, Riley James Bumgarner, Klen Myers, Aarikyle Nova Myers e Haiken Jirachi Myers, rispettivamente di 7,6,4,3 e 1 anno. 

Le immagini a circuito chiuso, registrate dalle telecamere a bordo dello scuolabus, immortalano 2 dei suoi figli scendere alla fermata vicina alla loro casa e chiedere alla madre perchè avesse tracce di sangue addosso. Probabilmente, prima del loro arrivo, Oreanna aveva già ucciso gli altri 3 figlioletti più piccoli. Un’ora dopo la mattanza, i vigili del fuoco sono stati chiamati per un incendio proprio nell’abitazione della madre killer. 

Assurdo il movente: il marito avrebbe deciso di dormire dal padre per poter arrivare puntuale a lavoro,dato che l’unica auto familiare era in riparazione per un incidente. Di fronte a questo contrattempo del compagno, la Myers avrebbe scritto: “Se scegli il denaro invece della mia depressione dimostri che non valgo niente. A nessuno importa di me? I soldi vanno e vengono. Una volta che me ne vado non c’è modo di sostituituirmi. Chiedo e grido aiuto ma non lo ottengo mai”.

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