USA: serial killer nel braccio della morte confessa altri 3 omicidi di 25 anni fa

Tre Cold Case del 1997 sono stati risolti grazie alla confessione di William Reece, che ha ammesso di aver ucciso in 5 mesi due ragazzine di 12 e 17 anni ed una giovane donna di 20. L'uomo è già nel braccio della morte per aver stuprato ed ucciso una 19enne.

USA: serial killer nel braccio della morte confessa altri 3 omicidi di 25 anni fa

Un assassino, già incarcerato e attualmente detenuto nel cosiddetto “braccio della morte” in attesa della pena capitale, ha confessato altri tre omicidi risalenti a 25 anni fa, portanto a quattro il numero delle sue vittime e rendendolo ufficialmente un serial killer di ragazzine e giovani donne.

Il reo confesso è il 62enne William Lewis Reece, che nell’autunno del 1997 fu arrestato per aver rapito Sandra Sapaugh, che fortunatamente riuscì a scappare prima di fare la fine delle altri giovani vittime, un crimine per il quale fu condannato nel 1998 a 60 anni di prigione. Durante la sua prigionia, nel 2015 il DNA incastrò l’uomo per il cold case di Tiffany Johnston, e l’assassino ha iniziato a parlare degli altri omicidi, sperando di ottenere uno sconto sulla pena e condizioni migliori in carcere aiutando a trovare i loro corpi.

A giugno del 2021, dopo 5 anni di processo, è stato condannato a morte in Oklahoma per aver rapito, violentato e strangolato la 19enne Tiffany, una neo-sposa che scomparve in un autolavaggio di Oklahoma City nell’agosto del 1997 ed il cui corpo fu ritrovato successivamente sul lato di una strada.

Mercoledì William ha ricevuto in Texas la condanna per gli altri 3 omicidi confessati risalenti al 1997: la 12enne Laura Kate Smither, la 17enne Jessica Lee Cain e la 20enne Kelli Ann Cox. All’inizio del periodo di cinque mesi in cui uccise le quattro vittime, l’uomo era stato appena rilasciato, grazie ad uno sconto di pena per un vizio di forma, da una prigione in Oklahoma dove era stato rinchiuso per aver rapito e violentato altre due giovani donne.

Il corpo di Laura, la più giovane delle vittime, fu trovato due settimane dopo la sua scomparsa, avvenuta mentre faceva jogging ad Aprile del 1997. Reece ha inizialmente sostenuto che la sua morte sia stata un incidente, dicendo di avere investito la 12enne col sul furgone mentre guidava nella pioggia e di averle spezzato il collo in preda al panico. In seguito ha confessato che strangolò la bambina e gettò il suo corpo in uno stagno.

La 20enne Kelli era una studentessa universitaria che scomparve a Luglio del 1997, dopo aver scordato le sue chiavi di casa. Si allontanò per telefonare al suo ragazzo, ma non fu mai più vista. L’assassino ha confessato di averla incontrata in una stazione di servizio, di avere discusso con lei e di averla nel litigio strangolata, e successivamente sepolta in un bosco.

La 17enne Jessica fu invece vista l’ultima volta a cena con delle amiche ad Agosto dello stesso anno. Reece racconta di avere approcciato la giovane davanti al ristorante, e che, arrabbiato per il suo rifiuto, l’ha inseguita con l’auto fino a che non è riuscito a fermarla, picchiarla e strangolarla.

I corpi di Kelli e Jessica sono stati ritrovati nel 2016 grazie alle indicazioni di Reece, che però all’epoca si dichiarò non colpevole dei loro omicidi. In seguito alla sua recente confessione, non ha ricevuto nessuno sconto di pena come sperato, ma altre tre condanne a vita sono state pronunciate ieri in Texas per il 62enne, una per ognuna delle sue vittime.

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