USA: scoperti più di 2.000 resti fetali nell’abitazione di un medico abortista

Dopo la morte del medico abortista Ulrich Klopfer, i famigliari hanno rinvenuto all'interno della sua abitazione in Illinois 2.246 resti fetali macabramente conservati.

USA: scoperti più di 2.000 resti fetali nell’abitazione di un medico abortista

Un’agghiacciante scoperta è purtroppo avvenuta nell’Indiana, all’interno dell’abitazione dove viveva Ulrich Klopfer: medico abortista fino alla sospensione della licenza nel 2015, aveva gestito a South Bend una struttura sanitaria per pazienti di sesso femminile, tra i cui servizi vi era la possibilità di sottoporsi a procedure mediche di tipo abortivo.

Il raccapricciante ritrovamento è stato fatto giovedì dai famigliari dell’uomo, setacciando i suoi effetti personali in seguito alla morte avvenuta il 3 settembre: nella sua abitazione nell’Illinois, nella contea di Will, a circa 45 miglia da Chicago, 2.246 resti fetali sono stati macabramente rinvenuti in stato di conservazione.

L’ufficio del coroner della contea di Will ne ha appreso il rinvenimento dall’avvocato della famiglia, che lo aveva contattato per chiederne assistenza in merito alla corretta rimozione: al momento si trovano sotto il controllo della polizia per permettere lo svolgimento delle indagini, a cui i famigliari del Dr. Klopfer stanno pienamente collaborando.

Non sembrano comunque esserci prove relative alla conduzione di procedure mediche all’interno della casa dove sono stati rinvenuti i feti.

La clinica sanitaria dove l’uomo lavorava, sita al 2010 Ironwood Cir, IN 46635, è attualmente chiusa per violazioni della salute: il medico infatti non avrebbe fatto firmare i moduli di consenso nelle 18 ore precedenti all’esecuzione delle procedure abortive, omettendo anche alle pazienti la consulenza medica, assistenziale ed infermieristica-ostetrica prima che venisse effettuato l’aborto.

Il rapporto di gravidanza interrotto inoltre risulterebbe mancante per due giovanissime pazienti di soli 13 anni che si era sottoposte ad aborto il 18 settembre 2012 ed il 25 gennaio dell’anno successivo, oltre alla registrazione della storia ostetrica delle pazienti nei 601 rapporti di gravidanza terminata, sottoposte ad ISDH, così come per quanto riguarda i risultati degli esami patologi in 672 casi e la data dell’ultima mestruale di 495 pazienti sottoposti alla pratica, senza neppure garantire i dati anagrafici della paternità nei 1.818 rapporti stilati.

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