Due coppie americane hanno fatto causa alla clinica di fertilità alla quale si erano rivolte dopo aver scoperto che, a causa di uno scambio di embrioni, avevano dato alla luce e cresciuto per mesi i figli sbagliati. La verità sullo scambio di embrioni che erano stati impiantati nelle donne sbagliate venne fuori dopo tre mesi in cui le famiglie avevano cresciuto i bambini biologicamente non loro.
Alexander Cardinale racconta che quando a settembre del 2019 vide per la prima volta la sua figlia appena partorita dalla moglie Daphna si rese subito conto che qualcosa non tornava. “E’ stato inquietante, una reazione istintiva, ma l’ho ignorate ed ho tagliato il cordone ombelicale“, racconta l’uomo, confuso dal fatto che la bambina non somigliasse affatto a lui né alla moglie.
Dopo la nascita della bambina, Alexander non riusciva a togliersi la sensazione di non essere il genitore della bambina, che sembrava essere di una razza diversa. “Se non avessimo fatto ricorso all’inseminazione, avrei pensato che la mancata somiglianza con la bambina fosse dovuta alle stranezze della genetica, ma visto che abbiamo fatto l’inseminazione, il mio cervello continuava ad andare a pensare male“.
Nonostante questo, la coppia e la loro figlia di 4 anni si erano innamorati della nuova arrivata in famiglia. Un mese dopo il parto però un impiegato della clinica di fertilità chiese loro di ricevere una foto della neonata, ed insospettiti i coniugi acquistarono un test del DNA che rivelò che la bambina non era loro figlia biologica. La clinica ammise la possibilità dello scambio di embrioni, ed a dicembre del 2019 un esame del DNA confermò che la figlia della seconda coppia era biologicamente figlia dei Cardinale.
La clinica di fertilità alla quale la coppia si era rivolta aveva impiantato l’embrione creato dall’ovulo di Daphna e lo sperma di Alexander in un’altra donna. “È una vicenda che ci ha cambiati“, racconta la 43enne Daphna, che a gennaio del 2020 dopo quasi quattro mesi dal parto scambiò la figlia che aveva partorito con la figlia avuto dall’altra coppia.
“Ancora oggi si tratta di una lotta quotidiana che continuerà per sempre“, raccontano Alexander e Daphna, che hanno intentato causa contro il “California Center for Reproductive Health” ed il proprietario, il Dottor Eliran Mor, per negligenza medica e frode. Le due coppie vivono a 10 minuti di distanza ed hanno formato un forte legame dopo l’esperienza passata. “Trascorriamo insieme tutte le feste ed i compleanni“, confermano i Cardinale sulla seconda coppia, che non ha voluto esporsi ai media.