Un intervento di 12 ore ha salvato la vita di una bambina di 6 anni proveniente dall’Etiopia. La piccola Nagalem Haile, nata in un piccolo villaggio dello stato africano, ha viaggiato fino agli Stati Uniti per l’operazione che ha rimosso un grande tumore al viso che limitava la sua capacità di respirare ed inghiottire.
Quando Nagalem è nata aveva già il tumore alla mascella che ha continuato a crescere di dimensioni negli anni, arrivando a rischiare di esplodere o di bloccare completamente le sue vie respiratorie. “Via via che si espande, queste pccole vene dalle pareti sottile diventano precarie, basta un piccolo trauma a causare una enorme emorragia“, ha spiegato il Dr. Milton Waner, uno dei chirurghi che ha operato la bambina presso l’Ospedale Lenox Hill.
Nel suo piccolo villaggio, dove mancano telefoni, acqua corrente ed elettricità, non c’erano cure mediche adeguate alla malattia di Nagalem, che rischiava presto di soffocare o morire di fame in assenza di un intervento. La sua vita è cambiata grazie ad un ufficiale governativo americano, che l’ha incontrata lo scorso anno durante una missione in Africa ed ha iniziato una ricerca globale per trovare dottori disposti ad operarla.
“Questo tipo di intervento è molto difficile, seriamente pericoloso e certamente a rischio di vita“, spiega il dr. Waner. “Abbiamo spiegato al padre della bambina che c’era la possibilità che non ce la facesse“. Nagalem e suo padre sono arrivati a New York lo scorso giugno per l’operazione, che ha coinvolto un intero team di chirurghi che hanno accuratamente tagliato attorno ai nervi e alle arterie, che potevano portare ad una paralisi o ad una emorragia se recisi, e hanno ricostruito parte della sua mascella.
L’operazione, svoltasi a titolo di beneficenza, è stata un successo e quasi mezzo chilo di massa tumorale è stata rimossa dalla mascella della bambina. Lei e suo padre resteranno ora a New York per alcuni mesi per alcuni interventi di chirurgia ricostruttiva, e per verificare eventuali complicanze post-operatorie.