Sembra non finire mai la scia di sangue che vede coinvolti i cittadini afroamericani uccisi dalla polizia, che negli ultimi mesi hanno portato a diverse tensioni negli Stati Uniti, con violente proteste e indignazione generale per quella che sta diventando, ormai, una terribile abitudine. Nelle ultime ore, si sta diffondendo in rete un altro video, che vede come protagonista il poliziotto Michael Thomas Slager, 33 anni, che esplode 8 colpi di arma da fuoco contro Walter Scott, 50enne padre di quattro figli, è stato ucciso sabato mattina in South Carolina. Sembra che il motivo sia una lite col poliziotto, dopo che questo l’aveva fermato per un fanale rotto.
L’aggravante dei futili motivi, ormai, non fa neanche più notizia, negli Stati Uniti: stiamo assistendo ad un escalation di violenza senza precenti; o meglio, non siamo mai stati così documentati come oggi, e queste situazioni vengono facilmente alla luce. Un passante, infatti, ha ripreso la scena in cui si vede Walter Scott, che sembra esser stato precedentemente colpito da una pistola stordente, cominciare a scappare impaurito dal poliziotto che, invece di provare ad inseguirlo, pensa bene di sparargli sette colpi alla schiena, prima di colpirlo con un ottavo colpo quando l’uomo è a terra, con la faccia sul prato e girato con la schiena rivolta verso l’alto, probabilmente già ucciso dai colpi sparati precedentemente dal poliziotto.
Secondo Slager, l’uomo avrebbe tentato di afferrare e sottrarre la pistola stordente, anche se dalle immagini non è chiara la dinamica. Dopo che il sindaco e il capo della polizia di North Charleston (la cittadina del South Carolina dove è avvenuto il fatto) hanno visionato le immagini, il poliziotto è stato arrestato. I leader dei diritti civili hanno chiesto calma ai parenti e agli amici della vittima, ma tutti si domandano: se non ci fosse stato il video diffuso in queste ore in rete, avremmo mai conosciuto la verità? Probabilmente no. L’unica cosa certa è che grazie a quelle immagini, ora il poliziotto è accusato di omicidio, e rischia la pena di morte, prevista dall’ordinamento del South Carolina.