Sono sempre di più i classici furbetti nei luoghi di lavoro. Ci sono dipendenti che fingono di timbrare il cartellino all’entrata dell’orario di lavoro per poi andare in giro e prendersi così un giorno di ferie. Ve ne sono anche altri, come Claire Timmins che usano la carta aziendale per comprare oggetti come cartucce a scopo personale per poi rivendere online scoprendo così una truffa del valore ingente.
Questo episodio in cui si parla di vera e propria truffa aziendale ha luogo nel Regno Unito presso l’azienda Morson Group, dove lavorava, è proprio il caso di dirlo, Claire Timmins, di anni 34. La donna ha usato la carta aziendale per delle spese personali arrivando ad accumulare una frode ai danni della compagnia del valore di 220 mila Euro accumulata nel corso degli anni.
Tutti questi soldi sono stati spesi per delle cartucce d’inchiostro, quindi al di fuori dell’azienda che la donna avrebbe poi rivenduto su ebay tramite un account privato per un totale di 220 sterline cadauna. L’azienda aveva bisogno soltanto di un massimo di 4 cartucce al mese, ma pian piano, si è accorta di alcune anomalie.
Da quel momento, è partita anche un’indagine per cui si è scoperto che la Timmins aveva cominciato già nel 2016 coprendo quasi un decennio, quindi fino al 2024 circa. Un lasso di tempo durante il quale ha fatto tantissimi ordini oltre il consentito anche durante il congedo di maternità, raggiungendo così la cifra di 220 mila Euro che dovrà restituire con l’aggiunta degli interessi.
Venuti a conoscenza di questo fatto, la donna è stata licenziata per grave scorrettezza nei confronti dell’azienda anche se i fatti sono andati ben oltre. La donna è stata poi colpevole di furto e frode. Un episodio che invita a far luce e che è visto come “un monito per tutte le aziende sull’importanza di monitorare con attenzione le spese dei propri dipendenti”.