Usa, il Senato ha respinto la revoca dell’Obamacare

È fallito il tentativo di abolire la legge sanitaria Obamacare, senza offrire una normativa di rimpiazzo. Tra i dissidenti, anche sette repubblicani. Ma la partita non è chiusa.

Usa, il Senato ha respinto la revoca dell’Obamacare

Alla fine il Senato degli Stati Uniti ha bocciato il testo che era stato presentato dai repubblicani al fine di revocare la maggior parte dei punti riguardanti la riforma sanitaria, conosciuta come Obamacare, senza però formulare una sostituzione. Il Senato, con 45 voti a favore e 55 voti contrari, ha respinto la proposta che considerava la revoca di Obamacare e ha rinviato ad un momento successivo la sostituzione dell’Affordable Care Act, considerato uno dei maggiori risultati dell’amministrazione Obama.

Contrari anche 7 repubblicani

Hanno votato contro l’emendamento che voleva smantellare la riforma tra gli altri anche sette senatori repubblicani: Dean Heller (Nevada), John McCain (Arizona), Lamar Alexander (Tennessee), Lisa Murkowski (Alaska), Robert Portman (Ohio), Shelley Moore Capito (Virginia Occidental) e Susan Collins (Maine).

Lo stesso Partito repubblicano nel suo interno ha vissuto il contrasto determinato dalle diverse posizioni: ora si ipotizza che il GOP (Grand Old Party) cerchi una via meno drastica per eliminare l’Obamacare come vorrebbe il presidente Usa, Donald Trump, e definita “skinny bill”, ossia “legge magra”.

Cosa non va nell’abolizione dell’Obamacare

Alcuni calcoli fatti in previsione che l’emendamento passasse, hanno dimostrato che 32 milioni di persone, nel giro di 10 anni, avrebbero perso l’assicurazione medica e allo stesso tempo ci sarebbe stato un aumento della spesa sanitaria pari al 20%.

Ma Trump non si ferma e guarda avanti: “Nel futuro a breve presenteremo i provvedimenti per la riforma delle tasse e il piano delle infrastrutture“.

Nuovi posti lavoro

Trump ha annunciato un nuovo impianto nel Wisconsin del colosso taiwanese Foxconn, uno dei fornitori di Apple. Il nuovo impianto darà la possibilità di lavoro a 3.000 persone. Il presidente Trump dimentica per un attimo l’Obamacare e festeggia: “È un grande giorno per i lavoratori americani. Se non fossi stato eletto, Foxconn non avrebbe investito negli Stati Uniti». L’impianto fa parte di un piano di investimenti della Foxconn negli Usa di circa 10 miliardi di dollari.

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