Aveva ancora tutta la vita e la carriera da giocatore di hockey su ghiaccio davanti a sè. Ma per Matiss Kivlenieks, 24 lettone in forza ai Columbus Blue Jacket, squadra della Nfl americana, non vi è stato nulla da fare. Secondo quanto riferiscono i media internazionali, lo sportivo è deceduto nella serata del 4 luglio scorso, durante la Festa dell’Indipendenza degli Stati Uniti. Il giocatore si trovava assieme ad altre persone in una vasca idromassaggio, quando all’improvviso sono stati esplosi dei fuochi d’artificio. Ma proprio allora si è verificato ciò che nessuno avrebbe mai creduto.
Infatti, il tubo da cui venivano sparati i fuochi d’artificio, si è rivolto proprio verso il giocatore. Il colpo è partito subito, centrando il malcapitato all’altezza del petto. Inizialmente si pensava che Matiss fosse caduto sul bordo nella vasca mentre cercava di scappare da alcuni fuochi d’artificio impazziti e malfunzionanti, ma l’esame effettuato dal medico legale ha confermato che Kivlenieks è morto per un trauma toracico causato da un’esplosione di mortaio causata da fuochi d’artificio.
La polizia: “Un incidente”
La polizia del Michigan ha affermato che si è trattato di una tragica fatalità. La morte del giocatore, che faceva il portiere proprio per i Columbus Blue Jackest, ha sconvolto l’intera lega della Nfl, nonchè i suoi compagni di squadra. “La vita è così preziosa e può essere così fragile. Abbracciate i vostri cari oggi. RIP Matiss, ci mancherai così tanto” – così ha twittato il direttore generale dei Columbus, Jarmo Kekalainen.
Le autorità locali stanno comunque indagando ancora per bene su quanto avvenuto. La notizia del dramma è giunta anche in Lettonia, Paese di cui era appunto originario. La fedrazione lettone di hockey ha espresso il cordoglio alla sua squadra e alla famiglia, adesso distrutta da dolore. I vigili del fuoco e i soccorsi sono arrivati presso l’abitazione in cui si è verificato il fatto di cronaca poco dopo le 22:00 e lo hanno portato in ospedale, dove però Matiss è stato dichiarato morto.
Sicuramente nei prossimi giorni potranno conoscersi ulteriori dettagli su quanto avvenuto negli Stati Uniti il 4 luglio scorso. Una festa che si è trasformata in dramma anche per il resto della nazione. “Kivi era un giovane eccezionale che salutava tutti con un sorriso ogni giorno e l’impatto che ha avuto durante i suoi quattro anni con la nostra organizzazione non sarà dimenticato” – così ha affermato John Davidson, presidente delle operazioni di hockey del club.