USA: finge la malattia terminale della figlia e raccoglie migliaia di dollari, la bambina pensava di dover morire

Una donna di 34 anni ha finto che la figlia 11enne avesse una malattia terminale. Ha raccolto migliaia di dollari di beneficenza prima di essere scoperta dall'ex marito e di perdere la custodia della bambina, che pensava di dover morire.

USA: finge la malattia terminale della figlia e raccoglie migliaia di dollari, la bambina pensava di dover morire

Una donna americana di 34 anni ha finto per tre anni che la figlia avesse una malattia terminale al fine di approfittare di donazioni in denaro e viaggi in beneficenza. Oltre ai migliaia di dollari raccolti, Lindsey Abbuhl ha ottenuto anche viaggi, alloggio gratuito e biglietti per Sea World durante la finta malattia della bambina.

La piccola Rylee Abbuhl non sapeva niente del diabolico piano della padre, e pensava veramente di dover morire, facendo anche sedute con un consulente psicologico per processare la propria morte. “A questo punto, i dottori sono concentrati sulla qualità della vita Rylee, e non sulla quantità“, scriveva la donna nella pagina GoFundMe per la bambina. “Purtroppo la sua salute continua a declinare, e anche se continua a lottare coraggiosamente, non le servono solo preghiere, ma anche sua mamma. Aiutate mostrando il vostro supporto“.

Una crudele truffa che è emersa dopo la denuncia del padre di Rylee, Jamie Abbuhl, che aveva divorziato da Lindsey nel 2007. La autorità hanno adesso confermato che la bambina è sana e non è  affetta da alcuna malattia, terminale o non, ed ha rimosso l’11enne dalla custodia della madre,  affidandola ufficialmente al padre.

La vicenda era iniziata quando la madre aveva iniziato a dire a vicini ed amici che la bambina era malata. Immediata la catena di solidarietà, che con raccolte fondi, eventi per Rylee ed associazioni benefiche aveva iniziato ad occuparsi del caso. La donna si era rifiutata di mostrare le cartelle cliniche della bambina, e negò ai media locali di poter parlare con i dottori dell’Ospedale dove sosteneva essere in cura la bambina. Secondo quanto raccontava, i dottori avevano fatto molti esami, ma non erano mai riusciti a capire la fonte della sua malattia.

A chi l’accusava di mentire, rispondeva “Sono persone tristi che vogliono causare drammi. Rylee c’è durante gli appuntamenti con i dottori, a cosa sta succedendo. Chiamare me bugiarda è come chiamare lei bugiarda“. La stessa Lindsey anni fa aveva sostenuto di avere un tumore al cervello ed aveva addirittura iniziato a fare colloqui ad alcune famiglie a cui lasciare la bambina dopo la morte. “Penso che sia malata ed abbia bisogno di aiuto“, commenta un’amica che aveva creduto alle menzogne della donna. “Vuole attenzione e non sa come ottenerla“.

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