Una madre vegana è stata condannata al carcere a vita per l’omicidio del figlio, morto per malnutrizione a causa della dieta con la quale i genitori lo alimentavano. La condanna per la 39enne Sheila O’Leary è arrivata lunedì, al termine del processo che la vedeva imputata per omicidio di primo grado, abuso su minori aggravato, e negligenza sui minori.
Il marito Ryan Patrick O’Leary è ancora in prigione, dove attende l’inizio del processo con le stesse accuse che ha affrontato la moglie. La coppia, entrambi vegani convinti, obbligava i figli a seguire una rigida dieta, senza considerare i bisogni nutrizionali effettivi dei bambini, una situazione estrema emersa solo a settembre del 2019 con la morte del figlio più piccolo.
La vittima Ezra O’Leary aveva solo 18 mesi quando è morto per malnutrizione. Il bambino, che veniva alimentato solo con latte materno, frutta e verdure crude, pesava solo 7,7 kg al momento della morte, il peso che in media hanno i bambini di 7 mesi. Quando morì, il bambino non veniva nutrito da una settimana. Sheila e Ryan avevano notato che Ezra aveva difficoltà a respirare, ma invece che chiamare i soccorsi andarono a dormire. Quando si svegliarono, si accorsero che aveva smesso del tutto di respirare.
I paramedici poterono solo constatarne la morte, esaminando gli altri tre bambini che vivevano con la coppia. I due hanno altre due figlie, di 3 e 5 anni, che hanno a loro volta mostrato segni di malnutrizione, colorito giallo e denti neri, e sono state sottoposte a “negligenza estrema“. Sheila aveva anche una figlia di 11 anni avuta da una precedente relazione, che era in condizioni migliori grazie al tempo trascorso col padre in Virginia. L’11enne che è stata affidata al padre biologico dopo la morte di Ezra.
I figli più grandi venivano solo nutriti con mango, banana, avocado e rambutan. Ezra era nato in casa, e non era mai stato esaminato da un dottore nella sua breve vita. “Ha scelto di ignorare i suoi pianti. Non aveva bisogno di una bilancia per vedere che era pelle ed ossa, per sentirlo piangere“, ha detto l’accusa in tribunale durante il processo, al termine del quale Sheila non ha mostrato alcuna emozione, neanche quando è stata emessa la sua condanna.