USA: è morto Josiah Brown, il bambino spinto nel lago dalla zia, rimasta a guardarlo affogare

Dopo giorni di agonia, è morto il piccolo Josiah Brown. Il bambino di 3 anni è stato spinto dalla zia nel lago Michigan lo scorso lunedì, ed era rimasto sottacqua per mezzora prima che i soccorritori lo raggiungessero.

USA: è morto Josiah Brown, il bambino spinto nel lago dalla zia, rimasta a guardarlo affogare

Non ce l’ha fatta il piccolo Josiah Brown, il bambino di 3 anni la cui zia lo ha spinto nel lago Michigan, rimanendo poi sul molo a guardarlo affogare. Secondo quanto riportato dai media americani, il bambino è morto domenica mattina intorno alle 10:15, dopo diversi giorni di agonia presso l’ospedale Loyola Medical Center.

Il bambino dell’Illinois, che i genitori chiamavano JoJo, è stato spinto nel lago dalla zia Victoria Moreno. L’episodio è avvenuto lunedì 19 settembre, quando il bambino si trovava a casa della nonna e la 34enne lo ha portato via di mattina presto, mentre la nonna era a cambiarsi ed un’altra zia era andata a svegliare i suoi bambini. 

Alla Moreno non era più consentito guidare perché assume farmaci per “problemi di salute mentale“, e a causa di un incidente allarmante avvenuto una settimana, prima quando ha guidato al Navy Pier con diversi bambini. Nonostante questo, ha rubato le chiavi del camioncino di famiglia, e si è diretta al molo col nipotino.

Qui ha atteso che non ci fossero testimoni, ed ha spinto il nipote da un’altezza di un metro ed ottanta, rimanendo a guardare mentre Josiah sprofondava lentamente nelle acque del lago. Quando alcuni passanti si sono resi conto della presenza di un bambino in fondo al lago, hanno chiamato i soccorsi e lanciato in acqua un salvagente, mentre Victoria rimaneva a guardare senza fare niente, negando di conoscere il bambino.

Quando, dopo mezzora, i soccorsi sono riusciti a recuperare Josiah, il bambino era ancora in vita, ma in condizioni gravissime, con sangue nei polmoni ed il cervello tumefatto. In ospedale aveva avuto diversi attacchi convulsivi ed un infarto, e già al momento dell’arresto della zia i medici si aspettavano che non sarebbe sopravvissuto.

In una prima udienza della scorsa settimana, la giudice Susanna Ortiz ha negato la cauzione per la 34enne, nonostante la difesa abbia sostenuto che abbia problemi mentali e che potesse essere nel mezzo di un esaurimento nervoso. La giudice ha definito le azioni della Moreno “volutamente brutali e atroci“. La prossima udienza è fissata per il 30 settembre, e l’accusa sarà adesso di omicidio.

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