USA, Coronavirus: file chilometriche ai negozi per comprare armi

Negli Stati Uniti d'America, i negozi di armi sono stati presi d'assalto. File di centinaia di persone per comprare pistole, fucili etc, e gli scaffali si sono svuotati

USA, Coronavirus: file chilometriche ai negozi per comprare armi

In Italia durante queste settimane gli abitanti hanno fatto le file ai supermercati per comprare le “scorte” alimentari, neanche si fosse in tempi di guerra, nonostante le raccomandazioni sulla completa circolazione delle merci. Ma, negli Stati Uniti d’America, fanno addirittura di peggio: a seguito del Coronavirus gli americani stanno facendo le file ai negozi per comprare armi. 

I negozi sono letteralmente presi d’assalto per comprare pistole, munizioni, mitragliatrici e chi più ne ha, più ne metta. Si parla di file anche di 100 persone per un singolo negozio e, visto che solo a Los Angeles i punti vendita sono centinaia, si può fare un rapido calcolo per capire quanto sia strano il tutto. 

Coronavirus negli USA: assalti ai supermercati per le armi

Gli scaffali sono stati letteralmente svuotati e su Twitter è subito partita la “guerra” ai post più divertenti ed umoristici, come ad esempio: “Cosa pensano di fare, sparare al virus per annientarlo?“. Anche la carta igienica è andata a ruba, e alcuni ironizzano sul fatto che forse le armi servono per andare alla ricerca di scorte di rotoli di carta. Infatti, ora si vende un solo rotolo a famiglia al prezzo di due dollari l’uno, tirandolo fuori da posti top secret. 

Altri commenti, invece, sono più seri, e in realtà destano qualche preoccupazione visto che gli americani sono fissati con le armi. Inoltre, le file fatte ai negozi, sono fatte senza criterio: non viene rispettato il metro di distanza, con gli uni accalcati sugli altri. 

Un ragazzo in fila spiega che la motivazione sta nel fatto che gli americani non si fidano dei propri politici e siano convinti che si debbano difendere da soli. La paura, continua il giovane, gli fa prendere decisioni particolari, per le quali egli stesso era in fila. Al momento la situazione, dunque, sembra abbastanza critica, ma sotto altri punti di vista rispetto all’Italia.

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