USA: buttano via la collezione porno del figlio, genitori condannati a pagare 30mila dollari

David Werking ha fatto causa nel 2019 ai suoi genitori, colpevoli di aver buttato via e distrutto la sua collezione pornografica e i sex toys. L'uomo 43enne ha vinto un maxi risarcimento di oltre 30mila dollari, oltre al pagamento delle spese legali.

USA: buttano via la collezione porno del figlio, genitori condannati a pagare 30mila dollari

Un 43enne che ha fatto causa ai genitori per aver buttato la sua collezione pornografica ha vinto un maxi risarcimento di oltre 30mila dollari. La vicenda si svolge negli Stati Uniti d’America e vede protagonista  David Werking ed i suoi genitori, coinvolti negli ultimi due anni in una disputa legale.

L’Associated Press ha confermato che i genitori dell’uomo dovranno risarcirlo di 30 mila e 441 dollari per aver gettato la sua collezione pornografica, che l’uomo ha stimato avere un valore totale di circa 29mila dollari. Inoltre i due dovranno pagare le spese per l’avvocato del figlio, rappresentato nella causa da Miles Greengard, per un totale addizionale di 14mila e 519 dollari.

Secondo i documenti della causa, Werking si è trasferito in Michigan nel 2016 per tornare a casa dai genitori, Paul e Beth Werking, in seguito al divorzio dalla moglie. Il 43enne pagava l’affitto facendo dei lavoretti di casa, fino a che 10 mesi dopo si è trasferito in Indiana. Quando i suoi genitori hanno portato le sue cose nella nuova casa, Werking ha notato che mancavano gli scatoloni contenenti la sua collezione porno ed i suoi sex toys.

David ha chiesto informazioni sugli oggetti mancanti al padre a gennaio del 2018, e Paul gli ha risposto che erano stati distrutti. “Non credo che tu mi abbia capito, quindi lascia che ti chiarisca bene. Non ho la tua pornografia“, scrive il padre in una email presentata nella causa. “E’ andata, è stata distrutta o gettata. Potrei aver mancato qualche oggetto che ti sei ritrovato, ma a questo punto se non ce l’hai è stata distrutta. Lo stesso vale per i tuoi sex toys e giornalini porno“. 

Il padre scrive di aver trovato nel trasloco 12 scatoloni pieni di porno e due scatoloni di sex toys. “Abbiamo iniziano il giorno stesso a distruggerli, e ci è voluto un bel po‘”, scrive Paul, sostenendo di aver fatto “un gran favore” al figlio distruggendo gli oggetti, dicendo che avrebbe aiutato la sua salute mentale ed emotiva. Evidentemente il figlio non era dello stesso avviso, e il tribunale ha dato lui ragione.

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