Una malattia misteriosa sta spaventando gli Stati Uniti d’America, generando un’ondata di psicosi collettiva alimentata dal fatto che il morbo colpisca proprio i più piccoli, e sia tuttora perlopiù sconosciuto ai medici. L’infezione in questione, conosciuta con il nome di mielite flaccida acuta (acute flaccid myelitis) colpisce il midollo spinale ed il cervello dei bambini, paralizzando uno o più arti e portandoli spesso alla morte.
L’ultimo caso è stato registrato pochi giorni fa, quando ad ammalarsi è stato Daniel Ramirez, un bambino di 6 anni residente a Seattle (Washington) insieme alla sua famiglia. Le condizioni di Daniel erano peggiorate lo scorso 21 ottobre ed il piccolo è morto meno di dieci giorni dopo il ricovero, il 30 ottobre, nonostante i disperati tentativi dei genitori di avviare una raccolta fondi su Facebook.
Ciò che spaventa di più è proprio il mistero che aleggia attorno a questa malattia, poiché nessun medico finora è riuscito a comprendere cosa possa causarla o ad elaborare una terapia di cura efficace. Il quadro sintomatologico è simile a quello della poliomielite e comprende nausea, vomito, difficoltà respiratorie e paralisi flaccida ad uno o più arti.
La patologia fece il suo esordio nel 2014 e da allora ha colpito circa 200 bambini negli Stati Uniti d’America. Un numero irrisorio rispetto alla popolazione totale, certo, ma a preoccupare è proprio il fatto che la ricerca stia ancora brancolando nel buio riguardo ad una possibile cura. La situazione è resa ancora più indecifrabile dal fatto che dalle analisi effettuate sui bambini affetti da questa patologia non è emerso alcun agente patogeno conosciuto.
In sintesi, ad oggi non è stato ancora possibile capire quale sia il microrganismo responsabile della malattia misteriosa. La nota positiva è che la mielite flaccida acuta non è sempre letale: degli otto bambini ricoverati insieme a Daniel per lo stesso problema, cinque di loro sono stati successivamente dimessi dall’ospedale; quella negativa è che il lascito di questa malattia misteriosa è davvero terribile, ed anche chi guarisce raramente ne esce senza conseguenze.
Secondo i dati del Centers for Disease Control and Prevention (CDC), soltanto 1 bambino su 20 tra coloro che guariscono ha la fortuna di recuperare pienamente le proprie funzionalità motorie.