Dagli Stati Uniti d’America arriva un’altra storia di orrore legata all’abuso di armi da fuoco: a Sud di Venice (Florida) un bambino di soli 3 anni ha sparato in faccia alla sorellina di un anno. Il fatto è avvenuto fuori dalla scuola materna che i due piccoli frequentavano. L’arma utilizzata dal bambino è stata una pistola di piccolo calibro. A riportare la notizia sono stati i media locali, citando direttamente il comunicato ufficiale emesso dall’Ufficio dello Sceriffo della Contea di Sarasota. Secondo quanto riportato, i due fratellini si trovavano da soli in automobile al momento del tragico incidente.
La madre, dopo averli lasciati all’interno della vettura, si era intrattenuta a parlare fuori dal Sonshine Learning Center, precisamente nel parcheggio, con alcune persone la cui identità non è stata resa nota. Purtroppo però qualcuno (non si sa se la madre, il padre o chi altri) aveva lasciato all’interno dell’automobile una pistola, carica e perfettamente funzionante, subito pronta all’uso. L’arma è stata rinvenuta dal piccolo di tre anni che, giocando, ha finito con lo sparare alla sorellina direttamente in faccia. La piccola ha riportato ferite alla mascella ed alle labbra, ma non sarebbe in pericolo di vita.
Si tratta dell’ennesima tragedia legata alle armi da fuoco che ha visto come protagonisti bambini degli Stati Uniti. In America è infatti perfettamente legale il libero possesso di armi da fuoco, in virtù di quel residuo anacronistico relativo al periodo delle occupazioni inglese e spagnola in suolo statunitense dei secoli passati, noto come II Emendamento. Quest’ultimo recita, testualmente: “Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero una milizia regolamentata, il diritto dei cittadini di detenere e portare armi non potrà essere infranto”.