Una famiglia per Sasha: il bambino senza occhi

È nato senza occhi Sasha, e per questo è stato abbandonato dalla mamma che temeva di non riuscire a prendersi cura di lui. Finalmente il piccolo è stato accolto da una famiglia.

Una famiglia per Sasha: il bambino senza occhi

La storia di Sasha, il bambino nato senza bulbi oculari, ha commosso il mondo intero perché abbandonato dalla mamma, ma ora, a Natale, i media son tornati a parlare di lui: Sasha ha una nuova famiglia. Alla nascita era stato abbandonato proprio per la sua malformazione.

Il bambino non potrà mai vedere perché è nato senza bulbi oculari: la sua è una malattia molto rara, tanto che in tutto il mondo si conoscono altri due bambini che vivono nella sua stessa condizione. Al primo abbraccio della mamma, Sasha si è presentato senza occhi: la giovane puerpera, temendo di non essere in grado di accudirlo in tutti i suoi bisogni, ha deciso di rinunciare al figlio atteso per nove mesi. 

Anche l’infanzia della mamma di Sasha, cresciuta in uno degli orfanotrofi della Russia, è stata segnata dalla tristezza di non poter ricevere l’abbraccio dei propri genitori ma, nel desiderio di dare un futuro migliore al figlio, lo ha affidato a un’infermiera di Tomsk (Russia) chiedendole di prendersi cura di lui. Sasha ora ha otto mesi e per Natale ha ricevuto una famiglia pronta ad amarlo così com’è. 

Una giornalista, Svetlana Syrova, ha raccolto la storia a lieto fine di Sasha e l’ha raccontata: “È successo durante quest’ultimo mese… Non possiamo rivelare ulteriori dettagli sulla famiglia”. Poi ha aggiunto: “Siamo, ovviamente, molto felici per Sasha e auguriamo a lui e ai suoi nuovi genitori tutto il meglio possibile”.  Il piccolo Sasha ora ha delle sorelle, con loro potrà giocare, e soprattutto dalla nuova famiglia che lo ha accolto riceverà “tanto amore

Sasha è stato salvato dall’infermiera che si è sul serio presa cura di lui. Preoccupata che il volto del piccolo si deformasse “lo ha portato a San Pietroburgo per fargli impiantare minuscoli occhi”. Il bimbo ora è sereno e, come tutti gli altri bambini, gioca, sorride, ama stare nell’acqua, ed è sano.

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