Un veterano inglese: "Potevo uccidere Hitler nel 1918. Ma…"

Henry Tandey, veterano pluridecorato della Prima Guerra Mondiale, ha parlato di quando incontrò Hitler in una trincea nel 1918: "Era disarmato e ferito, così abbassai il fucile. Non me la sentii di sparargli".

Un veterano inglese: "Potevo uccidere Hitler nel 1918. Ma…"

Cosa si può provare sapendo di aver avuto di fronte uno dei più grandi stragisti della Storia dell’umanità, ed essersi rifiutati di premere il grilletto? Henry Tandey, veterano britannico pluridecorato della Prima Guerra Mondiale, purtroppo ne sapeva qualcosa. Perché come lui stesso ebbe modo di raccontare, nel 1918 Henry si trovò faccia a faccia con un giovane caporale tedesco, mentre combatteva una delle ultime battaglie del primo conflitto globale.

I loro occhi si incontrarono, ricordò il veterano britannico nel corso di un’intervista al Sunday Graphic, e lui vide che quel soldato era ferito e disarmato. Così abbassò il fucile. L’altro lo ringraziò con un cenno del capo, e strisciò via verso le proprie retrovie. Solo più tardi Henry avrebbe avuto modo di pentirsi amaramente del suo gesto; perché il militare a cui risparmiò la vita quel giorno, era il caporale Adolf Hitler.

Aveva 27 anni all’epoca Henry, che al termine della guerra venne considerato un eroe in patria: fu infatti insignito di una Medaglia al Valore Militare, e di altri prestigiosi riconoscimenti, tra i quali spicca una Victoria Cross per il suo “Indomito coraggio e per l’enorme spirito di iniziativa”. La Victoria Cross è la più alta onoreficenza militare assegnata per il valore “di fronte al nemico” nel Regno Unito.

Ma lui, 22 anni più tardi, avrebbe dato via tutto pur di poter tornare a quel momento, e fare una scelta diversa. “Non mi piace sparare a uomini disarmati-spiegò l’ex soldato inglese nel 1940-Ma se solo avessi saputo ciò che sarebbe diventato…darei subito dieci anni di vita per poter tornare indietro”.

Per 20 anni, Henry Tandey fu ignaro di aver risparmiato la vita ad Adolf Hitler. Solo nel 1938 ricevette una chiamata da Neville Chamberlain, l’allora Primo Ministro britannico, appena rientrato da un viaggio in Baviera per conferire di affari esteri con il Cancelliere della Germania.

Hitler aveva infatti notato un articolo di giornale, datato 1918, nel quale venivano celebrate le gesta di un eroe inglese. E vi riconobbe immediatamente il volto di Henry Tandey. Così raccontò a Chamberlain, alludendo a Tandey, raffigurato in un dipinto esposto nella sua tenuta bavarese per sua espressa volontà: “Quest’uomo arrivò così vicino ad uccidermi, che temevo non avrei mai più rivisto la Germania”.

Il Fuhrer chiese dunque al Primo Ministro britannico di rinnovare la sua gratitudine nei confronti di Henry, e così egli fece. Quella telefonata perseguitò il pluridecorato eroe inglese per il resto della sua vita. Tandey fu infatti testimone degli orrori della Seconda Guerra Mondiale, e morì a Coventry nel 1977, all’età di 86 anni.

Con l’eterno rimorso di non aver premuto quel grilletto.

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