Un rigido lockdown a Shanghai mette a dura prova la popolazione

La popolazione cinese messa in ginocchio da un durissimo lockdown, fame e suicidi è quello che stanno vivendo 26 milioni di abitanti che non possono fare scorta di beni di prima necessità

Un rigido lockdown a Shanghai mette a dura prova la popolazione

Dal 5 aprile Shanhai in totale lockdoun, la causa una crescita esponenziale dei contagi dovuta alla variante Omicron SARS – COv – 2.

Con 20.000 nuoi casi, che sono sicuramenti pochi se messi a confonto con quelli di Eropa e Stati Uniti, sono un vero e proprio record per la Cina, che ancora una volta opta per la strategia “zero covid“, che dovrebbe interrompere contagi di massa con quarantene in strutture apposite, lockdown rigidi e conrtrolli alle frontiere. Questo sistema però si sta rivelando abbastanza difficie da gestire.

Inizialmente si era pensato di chiudere prima una parte di città poi l’altra, ma la prepotente diffusione dei casi ha costretto a chiudere tutto nello stesso momento , e questa decisione sta creando non pochi problremi.

Le persone sono davvero arrivate allo stremo delle loro forze, proprio a causa delle terribili restrizioni per cui molti resedenti non sono riusciti a procucarsi cibo e generi di prima necessità;una restrizione forzata per 26 milioni di abitanti messi a dura prova sotto ogni punto di vista tanto da verificarsi casi si suicidio.

Alcuni video che girano su internet ci mostrano riovolte, gente che non ce la fa più e che sfonda i cordoni della sicurezza, una violenza che spinge la autorià locali a cedere ad un allentamento delle costrizioni; 2000 miltari sono stati inviati nella città per far fronte all’emergenza anche se per ora non risulta nessun decesso da Covid.

Il Dipartimento di Stato statunitense ha ordinato a tutto il personale non necessario il rientro causa emergenza sanitaria, lo so legge in una nota diramata dall’ente. La reazione della Cina é stata dura dichiarando che la decisione presa è solo “una strumentalizzazione della questione” come commenta il portavoce del ministro degli esteri Zhao Lijian, che inoltre aggiunge: “Gli stati uniniti dovrebbero smettere immediatamente di attaccare la politica cinese di prevenzione delle epidemie, di usare l’epidemia per impegnarsi in manipolazioni politiche e di diffamare la Cina”.

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