UK, uccise la figlia spaccandole il cranio: non sarà accusata di omicidio

Si tratta di Babita Rai, una nepalese di 24 anni che nel 2017 uccise la figlioletta all'Aldershot Park, nell'Hampshire, regione del Regno Unito. La donna nascose il corpo martoriato della vittima sotto ad un cespuglio. Dovrà rispondere solo di infanticidio.

UK, uccise la figlia spaccandole il cranio: non sarà accusata di omicidio

Non sarà condannata per omicidio di primo grado Babita Rai, la donna nepalese di 24 anni che nel 2017 uccise la figlioletta neonata fracassandole il cranio. L’autorità giudiziaria del Regno Unito, lì dove si è appunto verificato il crimine, ha deciso di attenuare nei confronti della giovane l’accusa, che adesso sarà “solo” di infanticidio. Si tratta sempre di un reato gravissimo, ma che ha una pena molto inferiore. Anche il suo legale è d’accordo con la decisione assunta dalla Corte. Il delitto avvenne presso l’Aldershot Park, nell’Hampshire.

Per arrivare al responsabile dell’omicidio ci sono voluti anni, e solo nel 2020, lo scorso anno quindi, la donna fu arrestata. Inizialmente le accuse nei suoi confronti erano gravissime, in quanto l’analisi del Dna l’ha collegata alla giovanissima vittima. Dalle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nella zona, e da alcune macchie di sangue presenti sui cancelli del parco, si è riusciti a rintracciare la 24enne. A fare la macabra fu il custode del parco due giorni dopo l’infanticidio.

Lei non ricorda nulla

Secondo quanto riferiscono i media internazionali, lei non ricorda nulla di quanto accaduto. Il suo avvocato difensore, Michael Turner, ha dichiarato che la sua assistita “non può dichiararsi colpevole per qualcosa che non ricorda, ma non si sottrae alle sue responsabilità” – così spiega il legale.

Il procuratore che ha seguito la vicenda afferma che quando la neonata fu ritrovata, aveva segni di violente percosse sul cranio che le hanno provocato una emorragia interna associata ad edema cerebrale. Il processo nei confronti della donna si è tenuto presso la Corte di Winchester. La vicenda ha comunque sconvolto l’intero Regno Unito. La giovane sarebbe riuscita a nascondere la gravidanza a tutti per 9 mesi, anche al medico di famiglia e ai funzionari di frontiera. Era giunta alcuni anni prima nel Regno Unito per cercare proprio un futuro migliore.

“Le prove indicano che queste ferite sono il risultato di molteplici impatti da forza contundente e / o lesioni da schiacciamento significative. In qualsiasi modo sono state inflitte, si tratta di ferite inflitte deliberatamente non compatibili con una eventuale caduta. Le prove suggeriscono che quando è morta aveva meno di sei ore” – così specifica la Corte in un suo comunicato con il quale si portano in luce alcuni particolari del delitto.

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