UK, transessuale mandata in prigione maschile: “Sono donna, ho paura”

Tara Hudson, 26enne transessuale arrestata a causa di una rissa in un bar, è stata condannata a 12 mesi di reclusione da scontare in una prigione maschile: "Non sono un uomo, ho paura di quello che potranno farmi lì dentro"

UK, transessuale mandata in prigione maschile: “Sono donna, ho paura”

Continua ad essere d’attualità la “questione di genere” che vede al centro della disputa i transgender: ma stavolta il contesto è particolarmente delicato, ovverosia l’ambiente carcerario. Nelle prigioni di tutto il mondo, si sa, i detenuti si rendono spesso artefici di abusi sessuali ai danni di altri compagni di reclusione dello stesso sesso. Cosa succederebbe dunque, mettendo una donna transessuale all’interno di un carcere maschile?

E’ proprio ciò che Tara Hudson, transessuale inglese di 26 anni, ha paura di scoprire. Tara-nata uomo-ha iniziato il suo percorso per diventare una donna sei anni fa. Si è trattato di una strada lunga e travagliata, tra massicce dosi di ormoni femminili e numerosi interventi chirurgici, che hanno modellato il suo corpo facendola diventare finalmente femmina.

Tuttavia, stando ai suoi documenti, Tara risulta ancora essere un uomo. E per questo ora rischia di pagare un prezzo carissimo. Lo scorso Natale la 26enne è infatti rimasta coinvolta in una rissa all’interno di un bar, si è stata dichiarata colpevole di aggressione lo scorso Settembre, ed è stata pertanto condannata a 12 mesi di carcere. E qui inizia l’inghippo, perché i magistrati di Bath (Somerset, Inghilterra)-ignorando completamente il suo status di transessuale-l’hanno assegnata ad un carcere maschile.

Una decisione altamente controversa, dal momento che persino i medici interpellati per fare luce sul suo caso hanno confermato che Tara ormai è una donna a tutti gli effetti. Per questa ragione ora la giovane si è detta terribilmente spaventata: se i prigionieri arrivano addirittura a violentare i propri stessi compagni uomini, per mancanza di compagnia femminile, è facile immaginare cosa succederebbe se si trovassero di fronte una donna in carne ed ossa in mezzo a loro.

Per evitare tragiche conseguenze che sembrerebbero già scritte, la madre della 26enne transessuale ha scritto una lettera al direttore della prigione, spiegando di temere seriamente per la vita di sua figlia se questa venisse inserita in un ambiente pieno di criminali, e tutti uomini.

“E’ oltraggioso-ha poi spiegato Jackie Brooklyn, madre della ragazza-Non c’è più nulla di maschile in lei, nessuno potrebbe notare che era nata uomo. Ora è una bellissima donna. Ed ho paura che diventi il bersaglio di tutta la prigione. Sarebbe umiliante per lei”. Timori che, considerata la situazione, sembrano del tutto giustificati. A gettare altra benzina sul fuoco ci hanno pensato gli ispettori addetti al controllo delle prigioni.

Stando alle statistiche infatti, la prigione a cui è stata assegnata la 26enne transessuale-l’HMP di Bristol, che ospita circa 600 detenuti, tutti uomini adulti-è stata teatro di un’escalation di violenze nell’ultimo periodo. “Non è stato fatto abbastanza per garantire la protezione dei detenuti più vulnerabili” si può leggere nel rapporto degli ispettori carcerari, citato da testate d’oltremanica come il Daily Mirror, il Daily Mirror ed il The Sun.

“Sebbene comprenda che si tratti di una questione complessa e delicata, il trattamento degli individui transgender da parte del sistema giudiziario è una questione che dovrebbe venire affrontata in maniera molto ponderata, è chiaro che meriterebbe più attenzione”, ha concluso la Brooklyn.

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