Una storia davvero macabra quella che arriva dal Regno Unito dove, per anni, un poliziotto ha continuato a farsi selfie sulle scene del delitto sulle quali era chiamato a intervenire e a scattare foto a fermati e vittime, inoltrando i terribili scatti, tramite WhatsApp, ai suoi amici.
Per questi fatti, che sono andati avanti per almeno 6 anni,l’uomo è stato condannato da un tribunale del Merseyside e ha perso il lavoro. Come racconta il Guardian, tra gli episodi contestati anche il selfie col cadavere di un adolescente, che era stato appena accoltellato a morte, mentre l’agente doveva occuparsi di proteggerlo da scatti di passanti e giornalisti.
L’accaduto
Le indagini interne avevano accertato una lunga serie di infrazioni disciplinari commesse dal poliziotto almeno negli ultimi 6 anni di servizio, tutte riconducibili ai gruppi WhatsApp di cui faceva parte e dove condivideva immagini in cui prendeva di mira non solo donne, omosessuali e minoranze, ma anche disabili.
L’agente Ryan Connolly della polizia del Merseyside aveva anche l’abitudine di inviare immagini prese durante il servizio con commenti razzisti, omofobi e offensivi delle persone ritratte, immagini di persone sottoposte a trattamento sanitario obbligatorio, foto di persone in ospedale dopo aggressioni o atti di autolesionismo, tra cui uno che si che si era tagliato i polsi.
L’agente, che si era dimesso a novembre prima della sentenza definiva, è stato dichiarato colpevole di cattiva condotta grave da un tribunale di disciplina. Le forze di polizia del Merseyside hanno affermato che le azioni di Connolly hanno minato la fiducia dei cittadini nella polizia e sono state un “insulto” alla maggior parte degli agenti che prestano servizio con onore. Per l’uomo divieto a vita di riprendere il servizio come agente. Il suo caso ha riaperto una ferita nella polizia britannica, dopo lo scandalo provocato da due agenti della polizia metropolitana che avevano scattato e condiviso foto di due sorelle uccise.