La fidanzata di un musicista rock diventerà una persona nel Regno Unito a ricevere un maxi risarcimento in seguito alla morte del compagno, avvenuta dopo aver ricevuto il vaccino per il Coronavirus. La donna otterrà 120mila di sterline, equivalenti a circa 140mila euro, in seguito alla scomparsa del fidanzato quarantottenne a causa di un aneurisma dopo la dose di AstraZeneca.
Il cantante 48enne, conosciuto con il nome di arte e Lord Zion, ha iniziato a sentirsi male lamentando fortissimi mal di testa il 13 maggio 2021, otto giorni dopo aver fatto la prima dose del vaccino a Penrith Auction Mart nella Contea Cumbria. La sua morte avvenuta presso il Royal Victoria Infirmary a Newcastle il 19 maggio successivo. Il certificato di morte dell’uomo cita come causa della morte danni irreversibili al cervello causati da un’emorragia, provocata a sua volta dalle complicazioni dovute al vaccino per il COVID-19.
La fidanzata, Vicki Split di 39 anni, è rimasta devastata dal dolore in seguito alla morte del compagno, con il quale stava da 21 anni ed aveva formato la band Spit Like. L’anno scorso a giugno, poche settimane dopo la morte del fidanzato, la Split ha fatto richiesta dello schema di pagamento dei danni da vaccino, e la scorsa settimana a saputo che riceverà l’ingente somma di denaro.
“È il primo passo della battaglia. Non lo faccio per i soldi, visto che niente riporterà indietro le persone che abbiamo perso. Lo faccio per il riconoscimento”, ha commentato la donna, aggiungendo che la cifra non è accettabile, dato dopo la morte di Zion ha dovuto richiedere molti prestiti dopo che il reddito che portava nel budget familiare è venuto a mancare.
“Ritengo che sia disgustoso che le vedove e le persone ferite abbiano dovuto combattere per un anno per ottenere questo supporto, non abbiamo ancora finito”. Lo schema di pagamento dei danni da vaccino opera nel Regno Unito sotto l’autorità del Sistema Sanitario Nazionale, ed ha preso la decisione sul caso di Vikki la scorsa settimana. Ci possono volere fino a 6 mesi per processare una pratica, ma i casi relativi ai vaccini per il Covid-19 necessitano di un tempo maggiore.